Giampaolo Sampdoria, suicidio senza garanzie: l'analisi
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Giampaolo Sampdoria, suicidio senza garanzie: l’analisi

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Sampdoria, scegliere Marco Giampaolo senza le adeguate garanzie è un suicidio: manca il trequartista e le mezze ali veloci

Per chi conosce il calcio giocato da Marco Giampaolo, uno tra i tecnici in pole per la panchina della Sampdoria,  l’idea che gli venga affidata la squadra di Roberto D’Aversa rappresenta un suicidio. E non perché il tecnico di Giulianova non abbia le capacità di tirarla fuori dalle acque limacciose della zona retrocessione, ma perché mancano le garanzie tecniche necessarie per il sistema di gioco di Giampaolo. Affidargli una squadra senza gli uomini giusti nei punti chiave e chiedergli di fare punti subito è come svuotare il mare con un secchio. Giampaolo è un tecnico da progetto serio, non da scialuppa di salvataggio.

Non c’è un trequartista. Svincolato Ramirez e rotto Damsgaard (fuori fino a metà dicembre, minimo). Resta Verre che sotto la guida di Giampaolo fu mandato in prestito all’Hellas Verona. Mancano le mezze ali veloci (Linetty ceduto al Torino, Praet attualmente granata, Jankto ceduto al Getafe). È chiaro: si potrebbero adattare Ciervo e Candreva. Si potrebbe mettere Silva (troppo lento) o Thorsby fuori ruolo. Ma al gioco di Giampaolo per carburare servono settimane e la Sampdoria ha bisogno di punti subito.

 

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