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Giampaolo: «La Sampdoria al di sopra di tutto. Ferrero? Penso questo»
Marco Giampaolo alla vigilia di Spezia-Sampdoria ha fatto il punto su squadra, ambiente e società. Le parole su Ferrero a Il Secolo XIX
Marco Giampaolo, alla vigilia della gara contro lo Spezia, ha fatto il punto sulla Sampdoria: squadra, ambiente e società. Qualche parola anche su Massimo Ferrero ai taccuini de Il Secolo XIX.
SPEZIA – «Dire che è una partita importante è banale, non è nemmeno da “vivi o muori”, ma noi dobbiamo vivere. In questo momento quella con lo Spezia rappresenta una partita a sé. L’abbiamo preparata in due giorni. Abbiamo lavorato su tre concetti, cercando di fare bene almeno quelli, la differenza non la fa il sistema di gioco, la diagonale, lo fa lo spirito, l’attenzione, l’essere maschi dentro la partita, andarsela a giocare con l’ambizione di vincere, non di subire o di stare lì ad aspettare. Dobbiamo uscirne fuori con qualcosa in mano. E dalla squadra mi aspetto un atteggiamento impavido, coraggioso, determinato».
PAREGGIO – «Non so bene se i pareggi possono essere utili alla salvezza. Dipende dalla partita, dal momento, ci sono troppe variabili per poter dichiarare adesso se un pareggio è da considerarsi positivo o meno».
MODULO – «Non esistono i moduli… spariti. Esiste la partita. Esista la testa che determina anche la prestazione fisica. Parliamo di professionisti che si sono sempre allenati professionalmente. Magari alla Spezia facciamo una partitona e allora cosa significa, che stavi male prima? No, è un luogo comune. È la testa che muove le gambe».
QUAGLIARELLA – «Il mio capitano per tre anni, ho grandi aspettative. Lui non è il problema della Sampdoria, ma una risorsa. Ma tutti e quattro gli attaccanti devono portare a casa il pane. Se usciamo fuori da questa logica non si va da nessuna parte».
TIFOSI – «So bene come spinga la Sud, Se non ce l’hai la partita è ovattata… ho visto in tv questo Ferraris, sono cambiati i colori. Per il resto c’è un nuovo cda, so che la società è in vendita, credo che quella parte lì i nostri dirigenti sappiano farla bene. L’epilogo, il futuro della Sampdoria che mi auguro il più luminoso possibile, è nelle loro mani. E io mi attengo a queste dinamiche spero solo di mettere insieme una squadra che si giochi le partite sempre in un certo modo, impavida. E una tifoseria che la sostenga».
FERRERO E FUTURO SAMP – «Con Ferrero avevo fatto una chiacchierata due mesi fa, l’ultima volta. Con lui avevo un rapporto libero. E gli dicevo tutto quello che dovevo, cose scomode o comode. Ora ritrovo persone diverse. Marco Lanna l’ho conosciuto in una videochiamata, poi ci siamo visti di persona. So che rappresenta la storia della Sampdoria, che è benvoluto dalla città e dalla tifoseria. Ritrovo Romei e Osti, prima allontanati e ora rientrati da poco. Si è aggiunto Faggiano che comunque conoscevo per vie traverse. Ma adesso non ci sono interessi personali, non ci devono essere sennò è tutto sbagliato. E non ci deve nemmeno essere bisogno di gestire queste varie entità, la Sampdoria deve essere al di sopra di tutto. Poi, a bocce ferme, ci penserà chi di dovere a fare scelte extra-calcistiche».