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Giampaolo alza la voce: «La Samp non è una provinciale». E quel patto coi giocatori…

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Giampaolo dopo Sampdoria-Lazio: «La ripresa è stato un pulirsi la coscienza, mi fa incazzare. Colley non doveva giocare». Sul futuro: «Ho un patto coi giocatori, dipende da loro»

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La Sampdoria dice addio ai sogni europei, ma lo fa con orgoglio, lottando fino all’ultimo pallone contro una Lazio capace di espugnare il “Ferraris” grazie alla doppietta di Felipe Caicedo. Inutile, ai fini del risultato, il gol di Fabio Quagliarella arrivato nella ripresa, ma fondamentale per spronare i compagni a disputare un secondo tempo arrembante. Il tecnico blucerchiato Marco Giampaolo ha commentato così in conferenza stampa l’1-2 subìto oggi: «Un primo tempo non all’altezza sul piano mentale e che poteva finire anche in maniera diversa se i ragazzi non avessero fatto quel secondo tempo. Il che mi fa arrabbiare, perché se in inferiorità numerica sfiori il pareggio vuol dire che le qualità ci sono. Dobbiamo recriminare contro noi stessi e con nessun altro».

Dopo pochi minuti, Omar Colley ha chiesto il cambio per problemi di stomaco: «Si tratta di un ulteriore errore, perché se Colley non sta bene non scende in campo. Prima della partita mi è stato detto che stava bene nonostante sia stato male prima. La squadra ha sfiorato il pareggio nella ripresa? Mi fa incazzare ancora di più. I ragazzi hanno salvato l’onore e l’orgoglio con quella ripresa, ma abbiamo perso la partita. E’ stato un pulirsi la coscienza e questo mi fa arrabbiare. Potrei poi sottolineare tanti aspetti positivi, ma non contano nulla di fronte alla sconfitta. Se regali ad un avversario forte step mentali è difficile. Deve farci riflettere come la distanza non sia né tecnica né fisica, ma mentale. Se non abbiamo ambizioni finiamo per appiattirci sulle nostre posizioni. I gol subiti sono frutto di disattenzioni».

Dopo un primo tempo pessimo, Giampaolo si è fatto sentire negli spogliatoi durante l’intervallo: «Ho detto “si gioca così” e “salvate l’onore”. L’espulsione di Ramirez? Ha pagato una serie di rotture di scatole a cui è recidivo. C’è paura di un crollo ora? Non cambia niente. Ci assumiamo le responsabilità di quello che riusciremo a fare da qui alla fine. Se ci appiattiamo sulle nostre posizioni significa che la squadra non ha margini di miglioramento. Più merito della Lazio o demerito della Samp? Nei primi venti minuti per merito della Lazio, successivamente per demerito nostro».

«A quattro giornate dalla fine non devo salvare nessuno – prosegue Giampaolo – bisogna guardarci in faccia. Primo tempo non all’altezza, buona la reazione nella ripresa. Jankto e Ferrari bene. Tonelli anche, ci ha fatto fare il salto di qualità. Non strumentalizziamo le sue assenze. Se la Samp non vuole riscattarlo, non lo farò giocare. Non ho intenzione di far spendere soldi che non si vogliono spendere». Un’ultima battuta sulla sua permanenza a Genova: «Rinnovo? Dipende dai calciatori, ho un patto con loro. Se capisco che sono disponibili, motivati e ambiziosi, insieme a una programmazione col club… amo questa città, amo questa squadra, sto bene qui. Non posso deludere le aspettative di nessuno, devo capire se riusciremo a chiudere quel cerchio. La Samp non è una provinciale, deve fare il suo percorso. Se non mantiene fede all’impegno, significa che allenatori e calciatori non sono all’altezza della storia della Samp», ha concluso il tecnico.

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