Gli Ex
Gentsoglou: «Mihajlovic ottimo allenatore, ma come persona…»
L’ex Gentsoglou ritorna sull’esperienza con la maglia della Sampdoria: «Delio Rossi come un amico, Mihajlovic…»
Savvas Gentsoglou in questi anni ha girato tante squadre, ma la Sampdoria – nel bene e nel male – è sempre nei suoi pensieri. La società blucerchiata nel 2012 lo aveva portato in Italia prelevandolo dall’AEK Atene, ma non gli ha mai realmente dato la possibilità di esprimere le sue qualità: tuttavia, il greco conserva buoni ricordi del suo ex-allenatore Delio Rossi, sostituito poi da Sinisa Mihajlovic, che invece gli ha “stroncato la carriera” relegandolo in panchina. Prestiti a Livorno e Spezia, poi i passaggi a Ergotelis e Bari: quest’estate il classe ’90 ha cominciato una nuova avventura nel campionato croato con la maglia dell’Hajduk Spalato, dove ha già collezionato 15 presenze e due assist.
GENTSOGLOU, QUESTIONE DI ALLENATORE – L’ex-centrocampista doriano, intervenuto ai microfoni di sport24.gr, ha così ammesso il pentimento per aver lasciato la sua terra: «Davvero non so cosa possano essermi costati i miei errori, non si dovrebbe mai lasciare l’AEK. Ma chi sapeva a cosa sarei andato incontro? Credevo che quello fosse il momento giusto, e la Samp la squadra dove andare. I primi mesi sono stati davvero difficili – spiega – ogni giorno era come una prova per me. Lungo il mio cammino, però, non stato fortunato: ad esempio, quando iniziai a giocare alla Sampdoria, la società mi stava parlando di un possibile nuovo contratto, ma poi cambiò allenatore e non vidi il campo mai più».
DELIO ROSSI UN AMICO – C’è anche spazio per i buoni ricordi dell’Italia, legati a una figura importante per lui: «Degli allenatori con cui ho lavorato, il migliore è certamente Delio Rossi. Con il suo carisma ti faceva tirare fuori il 100%. Non si sentiva soltanto il mio mister, era allo stesso tempo un buon amico. Mi piaceva molto il suo concetto di calcio che parte dal fare gruppo. Al contrario, non mi è piaciuto lavorare con Mihajlovic: un altro ottimo allenatore – conclude Gentsoglou – ma avevo qualche problema con lui come persona».