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Genoa-Sampdoria, sfida tra i reparti: i difensori
Genoa-Sampdoria, il confronto per reparti: ecco la sfida fra pacchetto arretrato dei rossoblù e dei blucerchiati
Dopo il confronto fra Viviano e Perin per quanto riguarda la porta, è la volta di mettere a paragone i reparti difensivi di Sampdoria e Genoa. Iniziamo ancora una volta dai rossoblù. Se la squadra di Juric galleggia al penultimo posto della graduatoria, qualche motivo ci sarà: uno dei principali colpevoli di questa partenza ad handicap è certamente il pacchetto arretrato, che non ha mai dato garanzie né sicurezze ai propri tifosi. Il Genoa si schiera abitualmente con una difesa a tre, marchio di fabbrica di un allenatore, come il croato, calcisticamente figlio di Gasperini. La squadra, in 11 partite di campionato, ha già subìto 17 reti, evidenziando difficoltà soprattutto in zona difensiva. Spolli, infortunatosi fra le prima e la quarta giornata e dalla quinta fino ad oggi, non ha potuto apportare la propria esperienza al reparto, orfano di Izzo fino alla metà di ottobre. Il rientro del difensore campano dopo la squalifica sembra aver restituito un po’ più di solidità alla linea a tre rossoblù, spesso completata da Rossettini – o Gentiletti – e Zukanovic– in alternativa, Biraschi.
In linea generale si tratta però di una difesa che ha mostrato molti punti di vulnerabilità in queste prime giornate di campionato: nessuno fra i nuovi arrivati è riuscito a portare sicurezza, e la perdita di Burdisso – avanti con gli anni, certo, ma pur sempre un leader – è pesata molto. Molto spesso i difensori rossoblù hanno palesato evidenti deficienze a livello di gestione tattica delle situazioni di campo, un fatto che probabilmente è figlio della confusione generale che ha caratterizzato l’avvio di campionato della banda di Juric. Passando alla Sampdoria, invece, le cose cambiano di molto: è pur vero che i blucerchiati hanno concesso troppo a volte – sono 13 le reti subìte -, ma se si tiene conto del fatto che ben 7 sono arrivate in partite in cui gli uomini di Giampaolo hanno perso un po’ la bussola – a Udine e a Milano -, si può notare che in generale nelle restanti 8 gare le reti concesse sono state solo 6, e spesso ininfluenti ai fini del risultato.
La Sampdoria, a differenza degli avversari di sabato, può contare – un fatto fondamentale – su un lungo lavoro da parte di Giampaolo, vero maniaco della difesa a detta di tutti. L’allenatore svizzero è riuscito a plasmare il suo pacchetto arretrato magistralmente, sfruttando i punti di forza – Silvestre, Skriniar lo scorso anno, Ferrari e Strinic quest’anno – e nascondendo le carenze individuali grazie all’organizzazione meticolosa della linea, abituatasi ormai a muoversi come un solo uomo. La grandissima differenza rispetto ai rossoblù sta proprio nell’aver assimilato, nel corso di più di un anno di lavoro, dei dettami tattici dai quali scaturiscono automatismi non sempre facili da cogliere alla vista, ma fondamentali per la buona riuscita della fase difensiva. Tirando dunque le somme, si può dire che il vincitore di questa sfida sia il pacchetto arretrato della Sampdoria, certamente in grado di garantire maggiori sicurezze e solidità rispetto ai colleghi di reparto rossoblù.