2014

GdS – Mancini: «La Samp rimane la Samp. Mihajlovic…»

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Avversario recente della Juve con il suo Galatasaray, Roberto Mancini ha parlato anche dell’imminente sfida tra i bianconeri e la sua ex squadra più significativa, la Sampdoria. Ripensando alla squadra blucerchiata, vengono in mente tanti ricordi: «Mah, non faccio differenze tra ieri e oggi: la Samp è la Samp. Se ripenso ai miei tempi, dico che un presidente (Paolo Mantovani, ndr) così particolare e un d.s. (Paolo Borea, ndr) così particolare non potevano che assemblare un gruppo di giocatori così… particolare», commenta Mancini a “La Gazzetta dello Sport”.

Sull’ipotesi di tornare alla Samp come allenatore: «Non è facile rispondere. Sì, di base certamente sì. Quando ci penso, però, mi chiedo con inquietudine cosa succederebbe se fallissi. Ho paura che possa esser cancellato tutto quello che di buono ho fatto in quindici anni lì, perché il calcio è crudele – dice l’ex calciatore di Lazio e Samp – Se mai dovessi tornare alla Samp, sarebbe per vincere. E il lavoro che la famiglia Garrone ha svolto in questi difficili anni è stato importante per mantenere un certo livello».

Un commento anche sul lavoro che il suo protetto, Sinisa Mihajlovic, sta svolgendo in quel di Genova: «Lui tifa Sampdoria e si vede: mette nel suo alvoro quel qualcosa in più che soltanto l’amore può trasmettere. E i risultati lo confermano». Infine, un retroscena sul suo passaggio alla Samp nel 1982: «Chiamò il Bologna il mattino dopo la chiusura del mio trasferimento alla Samp. Se le due telefonate fossero soltanto arrivate assieme, io avrei spinto per la Juve. Ne ero tifoso. Era la prima stagione di Platini, l’avrei iniziata in panchina, ma con Michel avrei trovato la maniera di integrarmi e avreste visto molte belle giocate».

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