2014

GdS – Fiorillo: «Gli “eredi di Buffon”? Basta etichette!»

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Non chiamatelo “erede di Buffon”. Né lui, né gli altri giovani promettenti numeri 1 del nostro campionato. A scagliarsi contro la scomoda etichetta è Vincenzo Fiorillo, che oggi sarà nuovamente protagonista e difenderà la porta della sua Sampdoria contro il Chievo. «In Italia facciamo troppo presto ad appiccicare etichette come quella di nuovo Buffon – racconta il Falco di Oregina a La Gazzetta dello Sport –  Poi al primo errore diventi niente e ti cancellano. Spero che nessuno condanni Perin o soprattutto Scuffet al primo momento difficile, lasciate perdere gli eredi di Buffon, lo ripeto»

Pur avendo visto il campo pochissime volte in questa stagione, Fiorillo è riuscito ad accattivarsi – nuovamente – le simpatie di Marotta e Paratici, che ne hanno acquistato la comproprietà per la Juventus. Un grande onore, ma Vincenzo ha altri obiettivi per il syo futuro: «La stima di persone come Marotta e Paratici fa sempre piacere ma io coltivo il sogno di diventare protagonista con la Sampdoria. All’inizio ho peccato di troppa sicurezza, da giovane pensi che tutto sia dovuto e in realtà poi ho perso tranquillità. A Reggio Calabria e La Spezia è stata colpa mia, non sono riuscito a emergere come a Livorno, dove ho avuto la fiducia di Nicola, un grande tecnico».

Bagno di umiltà: finalmente a Livorno Vincenzo ha ripreso in mano la sua vita, la sua carriera ed è riuscito a mettere la testa a posto, prerogativa fondamentale per chi aspira a diventare un ottimo estremo difensore. «Sono ripartito dalla Serie B conquistandomi la mia promozione, mi sento più pronto e più sereno, cerco di apprendere da Da Costa la capacità di non farsi condizionare dai momenti negativi. Studio per migliorare inoltre, osservo gli altri e guardo molti video per vedere i particolari tecnici e tattici di certi grandi portieri. Finale di stagione? Non lo rovineremo, se conoscete Mihajlovic sapete che lui è la miglior garanzia possibile, nessuno si deconcentrerà».

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