Gastaldello vigila: «Non portiamo i mugugni nello spogliatoio» - Samp News 24
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2013

Gastaldello vigila: «Non portiamo i mugugni nello spogliatoio»

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Daniele Gastaldello, faro blucerchiato, ha parlato del difficile momento della sua squadra in una lunga intervista concessa a Il Secolo XiX: «Questo avvio è stato negativo per tutti, per la squadra e per me. D’altra parte è difficile che nei momenti negativi un solo giocatore possa emergere. Quando il rendimento complessivo è inferiore alle aspettative, significa che si è tutti sottotono. Io in panchina? Si è trattato di scelte tecniche che un allenatore fa, ed è giusto accettarle. E’ competenza di un allenatore decidere partita dopo partita quali giocatori stanno meglio o i più adatti per il modulo con il quale si vuole giocare. Visto che ultimamente ne abbiamo cambiati diversi. E così magari un difensore può essere più adatto alla difesa a tre e meno a quella a quattro. O viceversa».

L’ex Siena non si aspettava un così difficile inizio: «Quello che non mi aspettavo era un periodo così lungo di assenza di vittorie. Che una squadra come la Samp potesse incontrare delle difficoltà nell’arco del campionato, beh direi che è quasi fisiologico. Arrivano per forza. Non vinciamo da parecchio tempo però, questo mi pesa e ci pesa. Anche se secondo me, andando a analizzare ognuna di queste prime sette gare, in almeno un paio avremmo meritato di più. Bastava un pizzico di fortuna o di cattiveria. E senza tirare in ballo gli arbitri, direi che siamo stati penalizzati dagli episodi. Penso alla trasferta di Trieste con il Cagliari, ad esempio. Questo è il bello e il brutto del calcio. San Siro: due azioni praticamente fotocopia, su calcio d’angolo. L’anno scorso Costa ha segnato, quest’anno ha sfiorato il palo. Questo sono gli episodi ai quali mi riferisco, ne basta uno positivo per sbloccare tutto. E l’anno scorso comunque negli ultimi venti minuti il Milan ci aveva chiusi nella nostra area, non avevamo di certo dominato».

Non è un momento facile, anche alla luce del derby perso e le sensazioni non sono proprio positive tra i tifosi: «Se mi metto nei panni di un tifoso, sarei arrabbiatissimo per usare un termine elegante. Da giocatore dico però che dobbiamo cercare di non portare dentro lo spogliatoio mugugni e critiche. Perché possono solo farci del male. Dobbiamo tapparci le orecchie, consapevoli però di quello che stiamo vivendo e di dove siamo in classifica, e continuare a lavorare per migliorarci. E ne abbiamo tanto da lavorare. La mia esperienza mi dice che a questa Samp serve una vittoria, anche brutta, anche ‘rubata’. Perché quando non si vince, anche se lo spogliatoio è unito, il clima non può essere bellissimo. Futuro? Ci aspettano quattro scontri diretti, se non facciamo punti diventa dura dura. Sono avversarie al nostro livello, dobbiamo giocarle tutte per vincere. Nel prossimo mese si determinerà il nostro valore».

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