2013

Gastaldello: «I giovani? I nostri campioni»

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Intervistato dal quotidiano Il Secolo XIX, il capitano della Sampdoria Daniele Gastaldello ha parlato delle sue prime impressioni di questo ritiro di Bardonecchia, ormai concluso: tra lavoro, giovani e obiettivi stagionali. Si comincia con il carburante messo da parte di questo ritiro in Val di Susa: «Mi ha detto il preparatore Vio che finore abbiamo percorso 60 chilometri. Non pochi… Però per cultura so che questo carburante ce lo ritroveremo nel prossimi mesi. E poi per carattere più si fa fatica e più sono contento». Fiducia massima, quella del capitano, nell’apporto dato dai giovani alla causa già nella passata stagione: «Ripeto sempre che l’anno scorso senza i Krsticic e gli Obiang avremmo corso dei rischi inutili».

Alla Sampdoria, piazza calda ma molto paziente, ci si può anche concedere la possibilità di sbagliare un po’ di più rispetto ad altre. Ma guai ad avere atteggiamenti sbagliati: «Se qualcuno sbaglia strada o pensa di fare quello che vuole, lo si prende da parte e gli si spiega come funzionano le cose alla Sampdoria», spiega il numero 28 sampdoriano, che aggiunge: «Non riprenderò mai un compagno che sbaglia un pallone. Sono io il primo a sbagliare una diagonale o a perdermi una marcatura. Ma se la gente non ha la voglia o lo spirito giusto… Io so che se non si batte ogni giorno il chiodo, si rischia di fare la fine di due anni fa».

Capitolo giovani: senza poter contare sulla presenza del fuoriclasse che risolve la partita, la forza dei ragazzia di Delio Rossi dovrà essere tutta nel gruppo: «Nella mia carriera di uomini che ti fanno vincere le partite ne ho conosciuto uno solo, Antonio Cassano. Lo stesso Pazzini, che di gol per noi ne ha segnati tanti, ha avuto la vita semplificata da Antonio. E poi ha un senso che la Samp non abbia questo tipo di giocatori Perché stanno nelle grandi squadre. Bisogna guardare in faccia la realtà. I nostri campioni sono i nostri giovani, vanno sostenuti, aiutati e consigliati».

Si conclude quindi con gli obiettivi stagionali: «L’obiettivo primario resta la salvezza. Non porsi limiti significa non accontentarsi. Se mi sembra di lavorare bene, devo lavorare meglio. L’esperienza dello scorso campionato è fresca. Abbiamo perso troppi punti per strada, non possiamo più permettercelo. Per questo dobbiamo lavorare duro per migliorare e crescere. Con la mentalità, lo spirito e la voglia si abbattono le barriere dei limiti». Parola di capitano.

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