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Garrone vuota il sacco: «Ferrero buffone e cialtrone. Se mi rivende la Samp…»

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Garrone all’incontro con i Vecchi Ultras ad Albaro: «Ferrero buffone e cialtrone. Mi rivende la Sampdoria? Allo stesso prezzo che ha pagato lui, va bene»

L’ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone ha incontrato questa sera ad Albaro, in piazza Leonardo Da Vinci, i Vecchi Ultras. Dichiarazioni scoppiettanti, quelle rilasciate da Garrone, circondato da più di duecento tifosi blucerchiati che con toni del tutto pacati e amichevoli hanno fatto valere le proprie argomentazioni contro la presidenza di Massimo Ferrero: «Posso dire due cose, una negativa e una positiva. Sul personaggio e le sue esternazioni avete ragione, mi sono vergognato anch’io e gliel’ho detto tante volte. Quando cedetti la Samp per volontà della mia famiglia all’unico che la voleva, ovvero Ferrero, mi sono detto “sono sicuro che la gestirà bene” e così è stato. Dal punto di vista economico e sportivo, la società suscita interessi veri e concreto: c’è un’altra società a Genova che è piena di debiti e nessuno può comprarla, ma non è la Sampdoria. L’uomo è insopportabile, buffone, cialtrone, non riconosce la storia della Sampdoria per ignoranza, è vero, ma la Sampdoria è una società sana perché conosco i conti e ve lo garantisco. Molti hanno paura che uno così possa saltare per aria da un momento all’altro, e li capisco».

«Tenete conto che la Sampdoria, come altra società di capitali, una società che ha un CdA con delle responsabilità: lo ha rinnovato qualche mese fa, non c’è più la figlia, e l’avvocato Romei, che prima si occupava della Sampdoria come professionista, è vicepresidente. Ora ha responsabilità verso terzi dal punto di vista civilistico. Tutti dicono che gli amministratori ce li ho messi io: semplicemente, Romei mi ha chiamato e mi ha chiesto di indicargli due persone serie sampdoriane a Genova, due professionisti seri. Chi è del settore sa bene che oggi è difficile far passare provvedimenti o distrazioni di fondi delle società per motivi fiscali e quant’altro. La massima garanzia è che Ferrero, se avesse problemi sulle sue altre attività, non possono “prendere soldi” dalla Sampdoria».

Questa sera è arrivato l’annuncio dell’uscita del gruppo Vialli da ogni trattativa riguardante l’acquisto della Sampdoria: «Io ho ceduto la Sampdoria e nessuno ha scritto una virgola, l’ho fatto a fari spenti. Questa trattativa, invece, è a fari accesi. Qualunque trattativa è fatta anche di tattica, può darsi che sia finita per sempre e può darsi di no. Non lo sappiamo, lo sapremo nei prossimi giorni. L’unico che ha veramente da rimetterci, se la trattativa con questi investitori dovesse arenarsi, è solo lui. Se è vero che ha altri problemi, perché io leggo i giornali, questi non possono avere effetti sulla Sampdoria: la Samp è una società sana, l’ho ceduta che era così e lo è ancora. Credo che abbia avuto risultati sportivi in linea con le sue possibilità, quest’anno c’era anche la speranza europea e va bene così. Io non voglio fare l’ottimista, lo sono di natura: l’unica promessa che vi posso fare è che prima che la Sampdoria possa morire, e non morirà, io farò di tutto per quello che sono le mie possibilità».

«In questi anni le cose alla Sampdoria sono state gestite bene – assicura Garrone – anche l’avvocato Romei è veramente una persona seria. Se ho capito bene, da quello che ho letto sui giornali, se lui non cede alle condizioni che ho letto… è un pazzo. Nel tuo interesse, se veramente hai un’offerta sul tavolo come quella che leggo sui giornali, fai l’affare della tua vita e vivi felice. Perché ho ceduto proprio a Ferrero? La differenza è che lui ha deciso da solo, io non potevo decidere da solo». Arrivata in diretta a Telenord la risposta di Ferrero: «Se vuole, gliela rivendo». Pronta la contro-risposta di Garrone: «Allo stesso prezzo a cui l’ha pagata, ovvero zero, va bene. A provocazione, rispondo con provocazione».

Un’ultima battuta su “Goals”, il libro di Gianluca Vialli che l’ex presidente doriano ha con sé questa sera: «Me l’ha mandato Vialli un mese fa e mi ha fatto una dedica commovente che tengo per me. L’ho portato con me perché mi riporta all’unica conversazione che ho fatto con lui, io non faccio parte delle trattative e non mi permetterei mai. So che a volte interferire in trattative può essere di disturbo, l’ho sentito per ringraziarlo per la dedica che mi ha fatto per il titolo». Mentre Garrone saluta e risale in macchina, ad Albaro risuona il coro: «Toglici… toglici… toglici Ferrero, o Garrone toglici Ferrero».

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