2013

Garrone: «Mi sono piaciute le parole di Malagò»

Pubblicato

su

Con la data dell’esaminazione del progetto del nuovo stadio che s’avvicina (12 aprile prossimo), Edoardo Garrone non sta più nella pelle. Lo confessa anche al Secolo XIX, rilasciando una lunga intervista nella quale ha parlato anche del nuovo presidente del CONI, Giovanni Malagò: «Sullo stadio, non c’è nessuna novità. Anzi, una sì: le parole del presidente Malagò prima della Pasqua. Infatti, egli ha ribadito come sia una vergogna che non sia stata ancora fatta una legge sugli stadi: gioverebbe non solo allo sport italiano, ma anche all’economia nazionale. Malagò sarà qui a Genova tra due settimane e, onestamente, non vedo l’ora di incontrarlo». Possibile un incontro in cui ci sia anche il sindaco della città: «Credo di sì, ci sarà un incontro tra tutte le parti. Comunque, non dimentico che il primo interlocutore sia il Comune e che, quindi, sia naturale parlare prima con il sindaco, senza scavalcare nessuno».

Si freme per la data del 12 aprile, quando la commissione urbanistica del Comune di Genova analizzerà il progetto proposto dalla Samp: «Sarà una data importante: non fondamentale, ma importante sì, perché capiremo quanto il nostro progetto ha possibilità di realizzarsi». Il nuovo impianto porterebbe due conseguenze: la Samp potrebbe garantirsi una sopravvivenza tranquilla dal punto di vista economico e, sopratutto, la costruzione potrebbe rilanciare l’area della Fiera, ormai in crisi nera. Garrone non lo dice, ma ragiona con ordine: «Stanno facendo delle valutazioni e credo che ci vorrà un po’ di tempo. La legge sugli stadi era quasi arrivata al traguardo, poi c’è stata la crisi politica e non se ne è fatto più nulla; ora c’è di nuovo un Parlamento, spero che Malagò solleciti chi di dovere. La legge sarebbe uno strumento importante per la sopravvivenza di molti club, contribuendo alla semplificazione burocratica».

Garrone si esprime anche sull’attualità, come la partita contro l’Inter: «La squadra mi è piaciuta molto, ma avevamo davanti una compagine pragmatica come l’Inter, che è andata in vantaggio alla prima occasione avuta. Noi avevamo il controllo del campo, ma non siamo riusciti a concretizzare. Krsticic è stato straordinario; Obiang mi è piaciuto, anche se non mi è sembrato al top dal punto di vista fisico; altri ancora, invece, stanno risentendo un po’ della pressione attorno a loro». Il presidente sembra riferirsi ad Icardi: «Ora pensiamo alla Samp: due vittorie e siamo salvi, cerchiamo di chiudere questo campionato. Poi penseremo al futuro». Stadio compreso.

Exit mobile version