2014

Gabbiadini: «Mihajlovic pignolo, ma c’è empatia. Se battessimo una grande…»

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Dopo la rete che ha regalato alla Samp la vittoria contro l’Atalanta e il terzo posto, Manolo Gabbiadini è sulla bocca di tutti: la nazionale sembra vicina, anche se bisognerà aspettare novembre. Intanto “La Gazzetta dello Sport”, sfruttando una lunga intervista all’attaccante, gli ha chiesto le sensazioni a riguardo: «Sarebbe bellissimo. E speravo già di esser convocato per queste due partite. Ma passa tutto da quello che riuscirò a fare con la Sampdoria. Ci sono tanti altri attaccanti bravi. PErò tra un mese, alla prossima convocazione, mi piacerebbe davvero esserci: è un obiettivo». Il ct ha spiegato come non guardi alla maglia che si indossa, ma al rendimento: «E infatti io voglio segnare e vincere con la Sampdoria. Finora ho fatto tre gol in quattro partite e siamo terzi. Se batteremo una grande squadra, significherà che siamo davvero competitivi».

PUNIZIONI E MODELLI – Mihajlovic è prodigo di consigli per l’attaccante: «Vuole che sia più cattivo. E io so di dover leggere meglio i momenti e le situazioni in area di rigore». Ci si chiede se abbia mai sfidato il serbo sulle punizioni: «No, mai. Il mister mi dà qualche suggerimento, ma poi devo pensarci io. Non posso copiare lui o altri: ognuno ha il suo metodo. Per me è importante che il portiere non sappia cosa aspettarsi. La bomboletta è stato un grande aiuto: adesso la barriera è alla distanza giusta». Sui modelli per i calci piazzati: «A parte Juninho, mi piaceva molto Pierre van Hooijdonk, l’olandese che ai tempi del Feyenoord segnò contro la Juve – commenta Gabbiadini alla Rosa – Adesso Pirlo è il più bravo. Io sto cercando di perfezionare la mia “maledetta”».

GIOCATE E MIHA -Nel 4-3-3, Gabbiadini parte da destra per poi accentrarsi: «Il mio ruolo preferito è quello di prima punta: dal centro posso andare dappertutto. Però mi trovo bene anche a destra». Sulle cose imparate di recente: «A credere di più nei miei mezzi: devo osare di più. Non l’ho mai fatto prima perché amo il basso profilo, perché la squadra viene prima di tutto e perché non volevo esagerare. Ma in fondo alla Samp può servire che io rischi qualche giocata. Me lo dicono tutti: compagni, allenatore e il mio procuratore». Il segreto di Mihajlovic lo svela l’attaccante: «Tatticamente è molto preparato: è pignolo, sa come prenderci, c’è empatia. Ci spiega che senza la giusta testa non si va da nessuna parte. Ogni tanto ci motiva così: «Se volete un giorno libero in più, vi basta vincere». Di solito funziona».

FERRERO – Un commento è riservato anche al presidente Ferrero: «Un gran lavoratore. Tiene molto alla Samp: ci trascina con il suo entusiasmo. Personaggi come lui fanno bene al calcio». Infine, ci si chiede se Gabbiadini sia troppo buono: «Io sono così. Ho questa testa e questo cuore qui».

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