2013

Gabbiadini, la Dea si riflette sul suo cammino

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Ripartire dalla vittoria di Livorno affrontando una squara ostica come l’Atalanta non è semplie, sopratutto dopo l’infortunio che costringe Sansone allo stop e ad un ridimensionamento della rosa da parte di Delio Rossi. il tecnico doriano si affiderà quasi sicuramente alla figura di Manolo Gabbiadini, il cui pensiero sarà rivolto alla classifica seppur guardando alla storia passata, quella che uno non può e non vuole dimenticare.

Nativo di Calcinate, l’attaccante blucerchiato si forma prevalentemente nel Settore Giovanile bergamasco per esordire in Prima Squadra nerazzurra il 14 marzo 2010. Non trova fortuna nella medesima stagione, collezionando solamente due presenze e terminando il campionato con la retrocessione. Dopo il passaggio in comproprietà al Cittadella, Gabbiadini viene eletto uno dei migliori giovani della Serie B convincendo l’Atalanta a puntare definitivamente su di lui. Solo un pour parler con l’Amburgo, per non lasciare l’Italia proprio quando gli occhi della Penisola erano incentrati tutti sulle sue qualità: inizio strepitoso nella stagione 2011/2012 con una rete a Gubbio in Coppa Italia e il gol al Bologna, che poi diventerà la sua prossima squadra. Il giocatore delude, però, ancora una volta senza essere ritenuto abbastanza cinico sotto porta. 

Finisce così, con tanta amarezza ma anche troppa gratitudine verso quei colori. Il suo trasferimento alla Juventus è azionato in prospettiva, che in un futuro prossimo si chiama Sampdoria. Due reti in otto partite, senza contare la doppietta rifilata durante il Trofeo Garrone al Marsiglia: un buon inizio, sempre sotto la protezione della Dea, con cui lo lega un amore intramontabile. Sabato i destini si incroceranno, di nuovo. 

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