2014

Gabbiadini: «Juve? La mia maglia è blucerchiata. Importante ripartire con Mihajlovic»

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Mentre Simone Zaza andava alla Juventus, per poi essere girato al Sassuolo, Manolo Gabbiadini arrivava alla Sampdoria. Un incrocio che ha visto l’attaccante di Matera andare in Nazionale e il centravanti di Calcinate attendere, nonostante poco prima del Brasile fosse entrato nel giro di Cesare Prandelli. Ai microfoni de Il Corriere Mercantile, l’ex Bologna ha parlato della stagione che sta per iniziare, per lui che ha saltato il debutto col Palermo.

«Mi è dispiaciuto non poter dare il mio contributo alla squadra, per fortuna i miei compagni hanno preso un bel punto. Non era facile rimontare lo svantaggio con un uomo in meno, sul campo di una neopromossa, con tutto l’entusiasmo del caso. Davvero un ottimo risultato, un pareggio che vale molto più di un punto, ma adesso dobbiamo andare avanti sulla buona strada. Quanto al valore della stagione, credo che ogni campionato permetta di aggiungere qualcosa, bisogna sempre progredire e sono intenzionato a farlo. Col Torino era stato un bel gol l’anno scorso, su punizione, eravamo andati lì sfavoriti ma al dunque avevamo ottenuto una vittoria meritata, contro una squadra che a fine stagione sarebbe meritatamente andata in Europa. Insomma, un risultato importante».

Gabbiadini, l’attaccante che fa solo gol belli: «Mica vero! Con la Juve per esempio fu solo una ribattuta, poi per la verità lo scorso anno mi ero specializzato soprattutto in traverse, dalla stessa partita con la Juve a quella di Napoli. A Trieste avevo senato un gol e…mezzo, insomma cerco sempre di fare il mio, uno ce la mette tutta, poi va come deve andare. Speriamo di vincere anche stavolta col Torino, io ce la metterò tutta per fare un altro gol. Non mi pongo mai obiettivi numerici, punto solo a fare il massimo volta per volta, in una logica di squadra. Dove sarò riuscito ad arrivare lo vedrò al momento di fare un bilancio».

«Non è un problema di modulo o di collocazione in campo. Io credo di avere determinate qualità, ma il mio compito è metterle al servizio della squadra. Voglio essere utile, questo sì, con tutte le mie forze. L’ossatura a grandi linee è rimasta la stessa. Credo che sia importante avere l’opportunità di partire con lo stesso allenatore, che nella scorsa stagione al subentro ha saputo raddrizzare subito una situazione che stava mettendosi male. Posso dire che abbiamo le qualità per progredire, ma dalla teoria alla pratica c’è sempre una distanza che dobbiamo essere noi a colmare».

La chiamata in Nazionale, un pallino che non può essere nascosto dai giocatori italiani, soprattutto dopo averla sfiorata: «Tendo a non dare mai niente per scontato, so che non si vive di rendita su quel che si è fatto, in questo mondo si viene giudicati giorno per giorno, lo dimostra proprio quel che si è detto dell’Italia e di quasi tutti i suoi giocatori dopo l’eliminazione dal Mondiale. È cominciato un nuovo ciclo, con un altro ct, ovvio che in casi come questi tutti siano obbligati a rimetterci in gioco e io lo faccio. Spero di avere le mie opportunità, ma so benissimo che tutto dipenderà da quel che sarò riuscito a fare nella Sampdoria».

Nel mentre, Zaza in Nazionale c’è. Zaza che, come Gabbiadini, ha un legame con la Juventus: «Penso che la mia maglia è blucerchiata e farò di tutto per onorarla. Derby? Non ancora, ci sono ancora tre partite. Ci penseranno i tifosi a ricordarcelo».

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