2015

Franceschini: «Un’emozione tornare a Genova. Cassano e Palombo valori aggiunti»

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«È sempre un’emozione tornare qui, rivivere nella mia testa i momenti passati sul campo». Esordisce così Daniele Franceschini dinanzi le telecamere di Samp TV, In una visita speciale in quel di Bogliasco alla squadra allenata da Walter Zenga: «Se dovessi tornare fra dieci anni sarebbe lo stesso. Quando posso cerco di venire a Genova, dove ho lasciato amici e un ambiente indimenticabile come quello doriano. Abbiamo vissuto bei momenti, per me la Samp è stata un traguardo e il coronamento di un sogno, dando il massimo per questa maglia e sperando di aver lasciato un ottimo ricordo ai tifosi. Ricordo ancora come fosse ieri la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Considero quella sconfitta il più grande rammarico della mia carriera, perché avremmo potuto entrare nella storia della società e alzare un trofeo prestigioso: ricordo il tragitto dall’albergo allo stadio, vedere i nostri tifosi invadere la città e affollare la curva. Solo per quello, però, sono orgoglioso».

Franceschini adesso è nel Settore Giovanile biancoceleste, ammettendo di voler imparare da quello blucerchiato e apprendere consigli utili in questo arco di tempo. Prima, tuttavia, un pensiero ai suoi ex compagni ancora in campo: «Mi fa piacere vederli scorrazzare ancora qui. Bellucci ha intrapreso il mio stesso percorso, penso sia portato per questo ruolo, mentre Palombo e Cassano sono due trascinatori, due valori aggiunti. Adesso tengo a mente i consigli dei miei vecchi allenatori come Novellino, che tirava fuori il carattere, era un sanguigno, oppure Mazzarri, più puntiglioso, non lasciava nulla al caso, ovvero Delneri, che non guardava l’avversario dando spazio alla nostra libertà. Attualmente cerco di trasmettere queste cose ai miei ragazzi, perché dopo aver conseguito il master UEFA Pro ho cominciato la mia carriera da allenatore, un vero e proprio educatore. Mi piace farlo e sono soddisfatto, seppur sia soltanto l’inizio».

 

 

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