Editoriale
Per fortuna avevamo un obiettivo
Una prestazione davvero incolore quella di Firenze, condita da leggerezze difensive inaspettate e un’interpretazione errata della gara secca
È un titolo molto polemico e la mia è una polemica: metto subito in chiaro tutto. È una polemica perché non è possibile, con tre errori individuali, cestinare una grande opportunità, chiamata Coppa Italia. Mai come quest’anno avevo sentito numerosi tifosi sperarci, mai come per questa stagione sembrava che la competizione potesse essere alla nostra portata, grazie a un tabellone che non era proibitivo e che ci metteva dinanzi a squadre che, nel bene o nel male, avevamo già saputo gestire in campionato: la Fiorentina prima, battuta al Franchi ad agosto, e la Lazio dopo, gestita adeguatamente e poi lasciata vincere per una casualità. Eppure la Sampdoria di Giampaolo è riuscita a vanificare le speranze di tutti, con delle scellerate scelte che provengono da parte degli interpreti ma, purtroppo, anche da parte dell’allenatore.
Mai come in questa situazione Giampaolo è sembrato il degno erede di Sarri (che poi Ferrero dica che sia Sarri l’erede di Giampaolo è un altro paio di maniche). Il tecnico partenopeo, persi alcuni interpreti titolari (leggasi Ghoulam e Insigne), ha perso la bussola e i risultati. Allo stesso modo Giampaolo, non appena ieri sera ha deciso di lasciare in panchina Ferrari e Torreira, ha smarrito la compattezza che il Doria non ha avuto al Franchi. Non a caso l’1-0 di Babacar, escluso il passaggio poco lungimirante di Zapata, e il rigore del 2-1 arrivano da Regini, schierato in sostituzione di Ferrari. Non a caso nel secondo tempo la Sampdoria gira meglio, grazie all’ingresso di Torreira: nulla contro Capezzi, ma a mio parere si è sopravvalutato non il giocatore quanto la possibilità che potesse sfoderare una grande prestazione dopo una sola presenza in campionato in cinque mesi. Poi, sì, abbiamo preso una traversa e un palo, ma in qualche modo siamo riusciti a pareggiarla, come se avessimo avuto dal karma ciò che ci spettava. Ed è inutile raccontarvi poi com’è finita, perché è sotto gli occhi di tutti, ma posso limitarmi a dire che l’intervento di Murru è scellerato, pur essendo dettato indubbiamente dalla foga del momento, perché Simeone era adeguatamente distante da non rappresentare una minaccia.
Giampaolo nel post gara ha ammesso che questa Sampdoria è una squadra normale con qualche lacuna, con dei giocatori che purtroppo non tengono l’intensità sempre al 100% e si lasciano andare a errori decisamente non da Serie A. Mi dispiace per Regini, che quando ho potuto ho difeso, sottolineando che molto influisse anche il suo essere perennemente sotto i riflettori, ma la partita di ieri è stata davvero disastrosa: in cinque minuti ha perso due volte Babacar, che però la seconda volta ha pensato di defilarsi e quindi di evitare di andare nuovamente a rete, e poi ha concesso un rigore che ha spezzato in due la gara, nel momento in cui il Doria stava per tentare di ribaltare la partita. La sfida con la Fiorentina poteva facilmente essere risolta ai supplementari, con maggior accortezza, invece le leggerezze difensive ci hanno penalizzato: capisco benissimo la necessità di far riposare alcuni giocatori, comprendo senza dubbio le logiche del turnover, ma qui c’era da vincere una gara secca e di portare a casa il risultato a qualsiasi costo. Invece ci siamo liberati di una competizione che forse era di troppo, chissà. Fatto sta che adesso le scuse sono a zero: va ripreso il cammino in campionato quanto prima, altrimenti si rischia anche lì di vanificare il lavoro svolto fino a ora.