2014

Fornasier: «Ho lavorato tanto, sto avendo le mie chance»

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Michele Fornasier indossa il numero 44 nella Sampdoria, ma non è stato il primo ad indossare questo numero nella Serie A: «Fabio Gatti, me l’hanno detto. E dal nome si capisce il perché». Oltre a lui, anche Nainggolan e Cazzola hanno scelto questo numero: «Significa che è un numero molto particolare, è giusto che l’abbiano in pochi…scherzo. Io? La mia è stata una scelta personale che riguarda il calcio. E che però voglio tenere per me, magari fra un paio di anni lo spiegherò».

Di certo, il difensore di Vittorio Veneto ha sempre avuto la propensione per i numeri di maglia alti, allo United ha avuto il 36 e il 54: «Ma là in Inghilterra i numeri venivano assegnati casualmente, nel senso che quando un giocatore veniva chiamato in prima squadra gli assegnavano il primo libero. Non ce li facevano scegliere. Adesso al mio 44 un po’ ci tengo, anche se non sono un fanatico. Non penso che sarò uno di quelli che hanno lo stesso per tutta la carriera. So invece di giocatori che sono molto attaccati al numero, soprattutto per scaramanzia. Per me la cosa davvero importante è la prestazione, indipendentemente dal numero di maglia». Il 44 è lo stesso numero che Adnan Januzaj, suo ex compagno nell’Academy dello United, sta indossando: «Ma non l’ho scelto per lui e nemmeno è una cosa che ci lega».

Da piccolo, invece, la tendenza ai numeri era diversa: «Mi hanno sempre attratto i difensori, quindi seguivo Maldini e Fabio Cannavaro, ma sinceramente non è che guardassi il numero. Ho avuto una maglia sola ed è stata di un attaccante, la 9 di Toni quando era al Palermo. La mia famiglia conosce il vice di Guidolin, Bortoluzzi, che è di Vittorio Veneto come me e che ai tempi lavorava appunto in Sicilia. Lui sapeva che ero appassionato di calcio e me l’aveva portata».

Con Gastaldello in dubbio, domenica potrebbe toccare di nuovo a Fornasier: «E chi lo sa. Parlando a livello generale, sono contento di avere fatto abbastanza bene quando mi è stata data un’opportunità. Nei primi sei mesi ho lavorato tanto e non mi è stata mai data, anche se in quel periodo non era una situazione facile per la Samp. Poi qualche presenza l’ho messa insieme, l’obiettivo è continuare a migliorare, giocare il più possibile e sempre meglio». Ad agosto, Fornasier mai si sarebbe aspettato una stagione così: «È stata intensissima sotto ogni punto di vista, compreso quello emotivo. Tenendo conto che quando sono arrivato alla Samp si parlava per me di un prestito in Serie B, prima in estate e poi anche a gennaio. Sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo che si è reso protagonista di une bella impresa. Non era facile uscire da dove eravamo, ci siamo riusciti e anche divertiti. E penso che questa squadra si trovi a un punto di partenza».    

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