Football Avenue, Ludovica Mantovani: «Ho ristudiato il Ravano: ci sarà anche Vialli» - Samp News 24
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2015

Football Avenue, Ludovica Mantovani: «Ho ristudiato il Ravano: ci sarà anche Vialli»

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Mattinata di presentazione in Lega Calcio, a Milano, dove Football Avenue, l’associazione che fa capo a Ludovica Mantovani, ha presentato gli Awards, premi da consegnare alle società che riusciranno a distinguersi nel corso della stagione dal punto di vista del marketing e dell’utilizzo del proprio brand. Prima di addentrarsi, però, nella descrizione del progetto Awards, Ludovica Mantovani parla anche del suo arrivo in Lega Calcio, oltre all’importante novità legata al Torneo Ravano, che dalla gestione Sampdoria passa alla gestione Football Avenue, alla famiglia Mantovani.

«È un onore essere qui in Lega Calcio, un posto dove ci sono moltissimi ricordi per la nostra famiglia, legati a quando avevamo la Sampdoria. Sono felice di trovarmi qui, in un ambiente dove possiamo parlare di calcio, ma non giocato: a casa non ho mai parlato di azioni, di moviola, ho sempre guardato il contorno. L’iniziativa di Football Avenue nasce da una proposta di mio fratello Enrico, che mi ha proposto un incontro b2b con le aziende. Nel marketing ho lavorato grazie alla Sampdoria, il mio core business è l’organizzazione di eventi, quindi mi sono accorta che c’è un gap, attualmente, in Italia tra quello che conosciamo e il lato commerciale, il calcio business, dove altri paesi ci hanno superati. Per me è nata come sfida: il primo forum doveva svolgersi a fine campionato della stagione 2012/13, con i giocatori distolti dall’impegno sportivo. Il luogo fondamentale per me era lo Juventus Stadium, in quanto stadio nuovo, che mi permetteva di dare una location da poter far visitare ai club esteri e italiani una struttura di nuova generazione».

Non può mancare un’analisi della nuova struttura del Ravano, che è passato nelle mani della famiglia Mantovani: «Quando la Sampdoria ha deciso di far realizzare il Torneo Ravano esternamente, sono stata interpellata e con orgoglio ho accettato l’incarico. Stiamo parlando di 31 anni di storia, più di 5000 bambini che partecipano, ma parliamo di scuola: il Torneo si svolge durante il percorso scolastico e non essendoci più obbligatorietà di palestra durante le scuole elementari, questa è l’unica occasione per fare attività motoria. Ho ristudiato il sistema del Ravano e ho realizzato che questo è effettivamente un impegno sociale: siamo entrati nel territorio, portando tutti i bambini a giocare, a prescindere dal loro tifo, offrendo una struttura e la possibilità di partecipare, o anche vincere. Questo torneo, per il quale devo ringraziare ERG che lo sponsorizzava dal 1988, è cresciuto moltissimo ed è un punto di cornice per un premio particolare».

Cosa cambia nella nuova gestione del Ravano, a partire dalla presenza di Gianluca Vialli e dallo scrivere, attività chiesta ai ragazzi che partciperanno: «Il Torneo Ravano dev’essere il sogno, devono ambire a diventare come Gianluca Vialli, che è anche nella giuria: il poter venire e stringere la mano a lui è un gesto incredibile, che dovranno ricordare sempre. Mio padre diceva che quando una cosa è importante la devi scrivere, perché rimane e visto che i bambini chiederanno i campioni: voglio metterli alla prova perché è giusto che si impegnino e prendano la decisione di scrivere ai propri campioni. Io manderò le lettere alle squadre di calcio e vedremo se riusciremo a portarli facendoli emozionare. Premierò tutti i ragazzi del Ravano, ma chi si impegna a scrivere verrà premiato di più. Dal ’96 abbiamo aperto a molti altri sport, l’abbiamo deciso insieme con la Sampdoria: le scuole un tempo vedevano il calcio come un aspetto negativo, ma perché ci soffermavamo su un aspetto secondario. Aprendolo ad altri sport è stato un successo, perché lo sport insegna. Tutto quello che ha fatto parte della mia vita, quindi la Sampdoria, ha fatto sì che potessi essere qui oggi: non lo dimenticherò mai, perché è parte di me. Io però amo il calcio e quando succede così bisogna distaccarsi per analizzarlo meglio: io sono così, quindi a volte può sembrare che non sia tifosa di qualche squadre, ma è una crescita. Bellissimo quanto abbiamo vinto sul campo, vorrei vincere ancora di più a maggio e a giugno, ai nostri eventi».

«A giugno cerchiamo sempre di aprire una finestra su come vivere la location dello Juventus Stadium: grazie all’AIPAC sono riuscita a trovare un giusto compromesso per poter utilizzare per utilizzare anche il campo, così da mostrare alle aziende come si prepara una squadra. Si andrà dentro alle infrastrutture per mostrare il lavoro e si scoprono delle realtà che dal calcio entra molto di più all’interno».

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