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Flachi non ha dubbi: «Samp, dipende tutto dalla Lazio»

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L’ex blucerchiato Francesco Flachi avverte la Sampdoria: «Dipende tutto dalla Lazio. Mentalmente è frenata, ma ha giocatori che si possono permettere qualsiasi cosa»

Come ricordato anche da Marco Giampaolo in conferenza stampa, la forza di una squadra sta nel sapere ripartire dopo una brutta sconfitta come quella di Bologna. E la Sampdoria proverà a farlo già da domani, quando alle 20,45 affronterà la Lazio tra le mura del “Ferraris”. Una sfida dall’elevato coefficiente di difficoltà, sebbene i biancocelesti provengano da due risultati sfavorevoli (la sconfitta nel derby contro la Roma e un pareggio contro la Fiorentina maturato al 93′). L’ex attaccante blucerchiato Francesco Flachi, intervistato da lalaziosiamonoi.it, ha esternato le sue sensazione sul match: «Per la Lazio sarà difficile, perché Marassi ti porta ad avere più carica per la sua conformazione. La Samp gioca un buon calcio, è brava nelle ripartenze, è arrivato Zapata che permette di alternare altre giocate come cercare i cross dalle fasce o far salire la squadra. Poi c’è questo ragazzino che sta facendo benissimo che è Torreira, anche la difesa fino a poco tempo fa si stava comportando bene. Dipende tutto dalla Lazio – spiega – dalla voglia di vincere che ha».

Sugli obiettivi stagionali che la Sampdoria potrà inseguire, Flachi non mette limiti ma crede nella qualificazione per le competizioni europee: «La Sampdoria veniva da due risultati importantissimi come la vittoria nel derby e contro la Juventus, magari è andata a Bologna e ha pagato un po’ la sicurezza che ne è scaturita. In questo campionato però, a parte le prime tre che sono un po’ più forti delle altre, può succedere di tutto. Dietro ci sono Roma e Lazio, il Milan non so quanto sia forte rispetto a quello che ha speso. Tutto può succedere, è vero che le prime hanno moltissimi punti in più delle altre. Se si hanno cattiveria e voglia di arrivare può succedere di tutto. La Sampdoria lotterà per il secondo posto in Europa League insieme a Milan, Torino, Atalanta e Fiorentina». Domani si sfideranno non solo due grandi squadre, ma anche due grandi allenatori. Giampaolo da una parte, Inzaghi dall’altra: «Faccio i complimenti a Inzaghi, non mi aspettavo che diventasse così bravo, sta bruciando le tappe. Quello che mi piace di più è che la Lazio è un gruppo unito, i ragazzi si vogliono bene. Questo è importante per una squadra per raggiungere degli obiettivi. La batosta di sabato mentalmente un po’ li ha frenati, ma la Lazio ha dei giocatori che si possono permettere di fare qualsiasi cosa sia a livello di gioco che individuale».

Anche la Sampdoria, però, a livello di singoli non ha molto da invidiare alle altre squadre di Serie A. Fra i tanti talenti che si possono ammirare nella scuderia di Massimo Ferrero, spicca certamente Dennis Praet. Quest’anno, riadattato come mezzala, sta finalmente vivendo la stagione della sua consacrazione nel calcio italiano e anche Flachi ne sta apprezzando appieno le qualità: «Quando è arrivato in Italia per 9 milioni di euro è sembrato un’esagerazione, ci si aspettava qualcosa di più sia a livello di prestazione che di gol rispetto a quanto ha fatto l’anno scorso. E’ un ragazzo straniero, giovane, che arriva dal campionato belga, a cui è stato cambiato il ruolo. Mettiamoci anche l’approccio in Italia, i nuovi movimenti, i metodi di allenamento, poteva far fatica a livello mentale. Quest’anno è rientrato da mezzala ma sta facendo molto bene, è normale che il campionato belga a livello di qualità non sia come quello italiano. Può darsi che lì avesse più spazio mentre qui inizialmente ha fatto un po’ più fatica. Sono convinto che in quel ruolo gli abbiano trovato la giusta collocazione. Praet non ha fatto molti gol ma dà qualità alla squadra, è bravo. Quest’anno la Sampdoria ha anche azzeccato la campagna acquisti, dopo aver preso tanti giovani lo scorso anno questa estate ha preso gente d’esperienza. C’è un mix giusto – conclude l’ex numero 10 blucerchiato – in cui è bravo anche l’allenatore a impartire i propri dettami».

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