Gli Ex
Flachi: «Nessuna partita d’addio per me: dopo 7 anni, pago ancora i miei errori»
La Sampdoria e i tifosi blucerchiati amano ancora Francesco Flachi. Per lui avrebbero voluto organizzare una partita di addio al calcio giocato, ma non è stato possibile. Dopo sette anni paga ancora i suoi errori
2022. L’anno in cui la squalifica di Francesco Flachi avrà termine. Ancora cinque anni. Un periodo lungo, troppo lungo. Ne sono passati già sette, ormai il calcio giocato per Flachi è solo un ricordo e c’è tanta amarezza. Era stato invitato anche dalla Fiorentina, in occasione della partita contro il Cagliari, ma non ci potrà essere proprio a causa di questa squalifica che gli impedisce di entrare allo stadio. Anche da spettatore. Come racconta lui stesso, a calciomercato.com, la sua è una punizione esemplare. Il suo nome è finito nella lista nera. È come se avesse il Daspo, anche se il Daspo non lo ha: «Non posso entrare allo stadio di Firenze come in nessun altro: sono in una black list a causa della squalifica. Ho parlato con tutti. Perfino con la Questura. Mi dicono: non hai il Daspo, per noi non ci sono problemi, puoi andare dove vuoi. Ma quando al computer digitano il mio nome e i miei dati, la richiesta di accesso viene rifiutata. Ci sarebbe da ridere ma non ci riesco».
TRATTATO PEGGI DI UN ASSASSINO, NEGATA LA PARTITA DI ADDIO AL CALCIO – «Sono passati sette anni» continua Francesco «Ho sbagliato, okay, ma non sono un criminale, un assassino, un delinquente. Insomma, è giusto che io paghi, ma così mi sembra troppo. Penso che non ho potuto nemmeno fare la partita d’addio al calcio. Sono regole senza senso. Il fatto è che non posso partecipare nemmeno ad un’amichevole con altri tesserati, perché rischierebbero una squalifica in quanto avrebbero giocato assieme a me. La Sampdoria mi vuole bene, voleva organizzare una festa di addio, però perfino la società avrebbe corso un rischio: non avrei potuto indossare nemmeno la maglia blucerchiata».