2013
Fiorillo racconta la sua rinascita: «Qui hanno creduto in me. Ho imparato che…»
Dopo anni di problemi, è finalmente tornato a splendere il sole per Vincenzo Fiorillo, che si sta imponendo come uno dei protagonisti del campionato di Serie B. Il portiere in forza al Livorno ma di proprietà della Sampdoria ha commentato il suo momento, ricordando anche qualche passo falso del passato:
«Quel Samp-Palermo 2-2 non era il mio esordio in Serie A, però tutti ricordano quella gara- riporta La Gazzetta dello Sport- Nel primo tempo feci due errori madornali. Sembrava che tutti aspettassero me: mi sono piovute addosso mille critiche. Eravamo a fine stagione e forse neanch’io avevo capito quanto fosse importante quell’occasione. Sono stato superficiale»
Da lì, è iniziato un periodo poco felice per Vincenzo: «Tante squadre mi hanno snobbato. La cosa che mi ha dato più fastidio è stato sentirmi dire che non valevo dal punto di vista umano. Io sono estroso, forse in passato ho avuto qualche atteggiamento sbagliato, ora sono cambiato. Ho trasformato le critiche in stimoli e sono ripartito da zero. Ho avuto una sfiga dopo l’altra: alla Reggina mi sono spaccato il dito in tre parti. Allo Spezia dopo cinque partite cacciarono l’allenatore e cambiò tutto. Tornai alla Samp e l’anno dopo mi fermai di nuovo per un’ernia al disco. Sono stato fuori 3-4 mesi, però mi è servito per resettare tutto. Ho pensato solo a lavorare, in attesa della mia occasione».
Poi è arrivato il Livorno: «Avevo paura di non trovare una squadra, poi è arrivata la chiamata di Perotti che mi ha detto: “Vieni a fare il secondo, vedrai che arriverà il tuo momento”. Ho sentito la fiducia e ho accettato, li ringrazierò per sempre. Il debutto? Era un Livorno-Spezia, ero teso, non giocavo da un anno e mezzo. Non finì bene, prendemmo 5 gol. La settimana dopo giocai a Reggio: sembrava un segno del destino».
Da lì è iniziata un’altra storia, ora Vincenzo è contento e sogna la promozione: «La promozione per me sarebbe un sogno e anche un modo per ringraziare il Livorno. Dopo tanti momenti bui mi sento più forte: ho imparato che ci vuole un attimo per perdere tutto».