2014

Fiorillo: «Pronto per Catania: farò del mio meglio»

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Cinque partite, ora tocca a lui. Dopo le due gare giocate in Coppa Italia, Vincenzo Fiorillo avrà qualche occasione anche in campionato. Ricorda il finale della stagione 2008-09, dove toccò a lui difendere la porta nel finale di stagione contro Udinese e Palermo. Ora avrà più tempo per dimostrare il suo valore, a cominciare da sabato, quando giocherà contro il Catania: «Sto bene. Sono contento di aver quest’occasione perché credo di essermela meritata in allenamento. Era tutt’altro che scontata, anche perché Mihajlovic lo conosciamo e sappiamo che non fa regali a nessuno. E se me l’ha data è perché, a prescindere dalla salvezza, vuole vedere se posso garantirgli qualità. Cercherò di fare del mio meglio, mi sento pronto. Il campo dirà a che livello sono arrivato e lo vedo come il mio inizio con la Samp».

ORGOGLIO BLUCERCHIATO – Una sorta di nuovo inizio, visto il passato: «Beh sì, qualche partita l’ho già fatta nelle stagioni passate, alcune non bene… diciamo che ho sette vite come i gatti. Più che altro ho voglia di mostrare il mio valore. Quando ho commesso qualche errore mi sono concentrato ancora di più sul mio lavoro, senza dire niente – confessa il classe ’90 a “Il Secolo XIX” – L’anno scorso a Livorno ho fatto bene, anche se la B non è la A. Non sento nessun peso, perché la sto vivendo come una cosa bella e forse quest’atteggiamento mi trasmette forza. Negli ultimi tempi ho cercato di invertire l’interpretazione del mio senso di responsabilità verso questa maglia, la maglia della mia squadra. Il senso di responsabilità è diventato motivo d’orgoglio».

IL COLLEGA E IL MAESTRO – A Da Costa, Fiorillo non ha consigli da dare: «Lo conosco bene. Al di là delle solite cose che si possono dire, quello che mi ha colpito di più è la sua grande forza mentale, il saper restar concentrato nonostante le critiche. Per un portiere è una grandissima qualità, dalla quale cerco di prender spunto. Che cerco di rubargli perché diventi fattore di crescita per me. Tutti ad esempio ricordano il 5-0 all’Hellas, ma nessuno le 5-6 parate decisive di Angelo». Forse è il momento per un pensiero particolare per qualcuno: «Sì, al nostro preparatore Sardini. Per me è importantissimo, umanamente e professionalmente. Quando lui era arrivato alla Samp io non stavo bene per un problema alla schiena e non riuscivo a farmi apprezzare da lui. Poi ci sono riuscito ed è stato un momento fondamentale della mia carriera».

UNA PRIMAVERA FA – Sardini ha messo a posto alcuni lati caratteriali di Fiorillo, sempre oggetto dei critici: «Si cresce e l’esperienza ti aiuta a capire meglio. Prima avevo una testa un po’ particolare, non so spiegare…. avevo un’esuberanza che a volte diventava incontrollabile. Fino a quando ho sbattuto la testa e mi sono reso conto che per esser un professionista dovevo fare un reset». In un campionato, l’ultima apparizione è in un Livorno-Sassuolo di quasi un anno fa: «Sì, ma sento di essermi allenato come se avessi dovuto sempre giocare. Magari mi possono mancare alcuni aspetti della competizione, ma penso che se uno si allena bene riesce a trasferire anche sul campo la qualità della preparazione».

CLAMOROSO AL CIBALI – Sabato Fiorillo sarà titolare e forse capitano. Un campo caldo, storicamente non facile per i blucerchiati: «Rispondo scherzando. Per uno nato a Oregina e che a 19 anni è andato a giocare a Reggio Calabria, giocare a Catania non può far paura. E’ come giocare a Monaglia… Scherzo, ripeto – chiude il numero 90 blucerchiato – Rspetto tantissimo Catania, dovrò esser bravo anche a confrontarmi con un ambiente caldo come quello che troveremo là».

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