2013

Figli di un Dio minore

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Prendiamo una partita di campionato, aggiungiamo un pizzico di stanchezza per l’Europa League, una spruzzata di pioggia e mescoliamo con l’eventualità potesse essere eletto il nuovo Papa. Aggiungiamo lo strapotere delle pay-tv, guarniamo con il dettaglio che una delle due squadre si chiama Inter e… Signori, il delitto è servito!

Ieri è andato in scena l’ennesimo stupro di un campionato sempre più al servizio di chi ha un certo nome e un certo peso, dimenticandosi che questo show, perché definirlo solo uno sport sarebbe decisamente inappropriato, non coinvolge solamente gli undici giocatori che scendono in campo. Ma procediamo con ordine: Sampdoria – Inter, su richiesta della società nerazzurra, il 13 marzo viene posticipata nella fascia serale delle 20,45. La motivazione ufficiale di tutto ciò risulta essere l’eventuale elezione del nuovo Papa: pensando che per domenica potesse chiudersi il conclave, la Lega Calcio prende in considerazione l’idea di far slittare Roma – Parma per ragioni di ordine pubblico e, così facendo, le pay-tv sarebbero state scoperte nella fascia serale di domenica. Di conseguenza, la richiesta di nerazzurri e laziali, viene accolta a braccia aperte. Papa Francesco viene eletto il giorno successivo a giochi fatti, Roma -Parma si giocherà domenica sera e chiedere di ripristinare l’orario precedentemente stabilito della partita di Genova, avrebbe forse creato più danni della grandine a tutti quei tifosi che si erano mobilitati per il rimborso del biglietto.

Qualcosa però puzza di bruciato: perché già dalla metà della settimana scorsa, si parlava del rischio pioggia in serata a Genova, con relativo allerta meteo, ufficializzatosi poi nella giornata di sabato. Siamo proprio sicuri che quelle cinque ore di recupero in più, sarebbero davvero servite all’Inter dopo 120 minuti di gioco in Europa League? Con questo, lungi da me addurre a teorie complottistiche di qualsiasi tipo. Fatto sta che la Sampdoria, che ha spesso giocato nella vecchia Coppa Uefa e nella più recente Europa League, non ha mai chiesto nell’“Era Garrone” il rinvio di una partita, assumendosi tutti gli onori e gli oneri che implicano la partecipazione al torneo continentale. Nemmeno durante la stagione passata in cadetteria, quando spesso sono stati convocati nelle rispettive nazionali diversi giocatori chiave, a Corte Lambruschini si sono mai sognati di chiedere di poter spostare una partita. Forse, anche perché immaginare la risposta sarebbe stato molto facile…

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