Fieri Fossato: «Via Ferrero dalla Sampdoria. Garrone rimedi»
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Fieri Fossato: «Via Ferrero dalla Sampdoria. Garrone rimedi»

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Lo storico gruppo della Gradinata Sud, i Fieri Fossato, attacca il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero

I Fieri Fossato rinnovano le contestazioni nei confronti di Massimo Ferrero attraverso i propri canali ufficiali, tirando di nuovo in ballo l’ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone.

Di seguito le parole dei tifosi: «Circa un anno fa, di questi tempi, dopo una lunghissima estate di notizie frenetiche, voci, smentite e tamtam mediatico riguardanti la possibile cessione al gruppo rappresentato da Luca Vialli, purtroppo quella che doveva essere la favola col miglior lieto fine possibile stava per trasformarsi in un’enorme delusione che avrebbe fatto da anticamera ad una stagione molto difficile e sofferta che sembrava indirizzata verso un amaro epilogo.

Dopo un inizio tragico, il peggiore della storia della Samp con 6 sconfitte nelle prime 7 giornate, fortunatamente sarebbe arrivato poco dopo alla guida della squadra l’uomo giusto per rimettere in carreggiata la situazione e ridonare all’ambiente quella tranquillità necessaria per cercare di raggiungere una salvezza quanto mai complicata. Non l’avevamo ancora fatto, lo facciamo adesso: da parte nostra possiamo soltanto dire GRAZIE a Mister Ranieri per l’impresa dello scorso anno e per aver riportato con i suoi modi pacati ed educati un po’ di serietà e signorilità nella società Sampdoria dopo che l’attuale proprietario è riuscito in questi anni a cancellare queste due parole dalla nostra memoria coi suoi vergognosi e inopportuni comportamenti.

Nel frattempo, a distanza di un anno, le cose a livello societario non solo non si sono sbloccate, ma sono letteralmente precipitate. Colui che si definisce «presidente operaio» – ma che da presidente dell’U.C. Sampdoria guadagna 1,14 milioni all’anno auto-pagandosi lo stipendio attingendo dalle casse della società – e che sostiene di essere tanto amato dai propri tifosi – salvo presentarsi ogni volta a Genova scortato dalle forze dell’ordine o non presentarsi affatto – è purtroppo ancora in carica come presidente dell’U.C. Sampdoria.

A rincarare la dose sono arrivate le notizie estive relative alla rivoluzione effettuata nel CDA, dove i vari Romei, Repetto, Praga e Invernizzi, sono stati accantonati per essere rimpiazzati da uomini di fiducia di Ferrero. Un «rimpasto» pericoloso e preoccupante, sintomo che il guitto romano non ha la benché minima intenzione di mollare la presa e anzi, con questa mossa sembra voler rafforzare la sua carica.

Peccato che nel calcio di oggi si debba necessariamente – scusate il gioco di parole – «fare i conti con i conti» e avere alla presidenza un «miscio» alla lunga non può che portare a un disastro prima sportivo e poi, molto probabilmente, societario. È impensabile infatti andare avanti con un proprietario che non solo non ha un proprio patrimonio personale, ma soprattutto che ha una situazione debitoria pesantissima relativa ad altre società di sua proprietà per le quali sono in atto dei concordati fallimentari. A questo aggiungiamo la vergognosa situazione, il «caso Obiang», che vede a processo la famiglia Ferrero per aver sottratto illecitamente fondi dalle casse dell’U.C. Sampdoria.

Se per quest’ultimo caso – a differenza della figlia Vanessa e del nipote Giorgio che hanno patteggiato e ora attendono la sentenza fissata a fine settembre – Ferrero ha deciso di andare «all-in» e non patteggiare, sperando probabilmente nei tempi biblici della giustizia italiana e in una possibile prescrizione, è la questione dei concordati a tenere tutti col fiato sospeso ormai da mesi. Purtroppo, vuoi per lentezza burocratica, vuoi per la situazione dovuta al Covid, i tempi si sono allungati e la scadenza per il deposito dei piani di rientro atti al concordato è stata addirittura prorogata a fine novembre.

Quello della scadenza dei concordati è il momento che tutti attendono con ansia perché probabilmente da lì si potrà capire qualcosa in più sul futuro dell’U.C. Sampdoria e del faccendiere che ne detiene il pacchetto di maggioranza, tuttavia non è così scontato che si possa arrivare a una svolta perché le variabili in gioco saranno innumerevoli.

Nel frattempo stiamo nostro malgrado assistendo a un’altra sessione di calcio mercato da brividi all’insegna del «prima vendere tutto il vendibile per fare cassa, poi eventualmente comprare». La Sampdoria, infatti, deve risistemare il bilancio e, con questa presidenza senza portafoglio, non può fare altro che abbattere i costi e sperare in qualche plusvalenza.

Questo porta però alcuni aspetti piuttosto preoccupanti, il primo dei quali è di attualità e riguarda la difficoltà nel piazzare gli esuberi ai prezzi sperati. Tradotto: tutti conoscono le difficoltà economiche di Ferrero e nessuno è disposto a pagare quanto lui chiede. Ovviamente questo porta inevitabilmente a bloccare di conseguenza anche il mercato in entrata, che ad oggi risulta totalmente immobile nonostante mister Ranieri abbia sottolineato la necessità di rinforzi per non ripetere un campionato con l’acqua alla gola, cosa che tra parentesi aveva promesso proprio Ferrero a mezzo stampa quest’estate.

L’altro aspetto che deve allarmare, sempre legato all’abbattimento dei costi, è la necessità di riduzione del monte ingaggi che ha già portato alla vendita di un calciatore importante come Linetty e sicuramente costerà qualche altra cessione illustre. In tutto questo fa ancora più rabbia guardare il monte ingaggi attuale e constatare che lo stipendio più alto è proprio quello che si auto corrisponde Ferrero. Ci chiediamo quindi come mai non sia proprio lui a dare il buon esempio non solo decurtandosi il lauto stipendio, ma tagliandoselo del tutto come in teoria un presidente e proprietario di una squadra di calcio dovrebbe fare. Ma la risposta la conosciamo già e sappiamo che questo personaggio non ci pensa minimamente, preferendo continuare a fare la bella vita sulla pelle della Sampdoria e dei Sampdoriani.

La sensazione è che da qui a fine mercato dovremo farci ancora parecchio nervoso e sperare che la società non venda tutto il possibile per fare cassa, con il rischio concreto che il prossimo anno potrebbe non bastare nemmeno più la mano sapiente del mister per salvare la baracca.

Vista la situazione gravissima riteniamo assolutamente necessario che ci sia una presa di coscienza forte da parte di tutta la tifoseria Sampdoriana, perché non basta indignarsi e mugugnare solo sui blog o sui social. E’ in ballo non solo il nostro futuro sportivo, ma anche la nostra sopravvivenza, e questo dovrebbe spingere ciascuno a di noi a fare tutto quanto è nelle proprie possibilità per dimostrare dissenso e vergogna verso una proprietà che non ci rappresenta e che nel giro di pochi anni ha creato un distacco enorme verso i propri tifosi. Auspichiamo quindi in futuro maggiore partecipazione da parte dei Sampdoriani ad eventuali iniziative proposte dalla tifoseria organizzata.

Ci preme sottolineare ancora una volta che la nostra contestazione verso questo personaggio indegno continuerà ancora più intensamente e con varie modalità che valuteremo di volta in volta, così come non mancheremo di continuare a «toccare il tempo» a Edoardo Garrone perché non dimentichi per nessuna ragione il suo obbligo morale nel porre rimedio a questa situazione agghiacciante da lui colpevolmente generata regalando la società a chi, secondo lui, aveva passato gli ormai famosi».

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