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Ferrero: «Oggi mi ha chiamato Zenga e…»
Il numero uno blucerchiato: «Voglio riportare la gente allo stadio e costruire una squadra giovane e italiana. Zenga mi ha chiamato…»
Nel corso di Sunday Tabloid, trasmissione in onda su Rai 2, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha rivelato in diretta un aneddoto legato all’ex-tecnico blucerchiato Walter Zenga, lamentatosi scherzosamente di un mancato esonero di Giampaolo: «La Samp sta facendo il suo corso, va bene. Oggi mi ha chiamato Zenga e mi ha detto: “Presidente, Lei mi ha esonerato anche se l’anno scorso a quest’ora avevo fatto un punto in più della Samp attuale, e poi va a fare il contratto a vita a Giampaolo”. Beh, gli ho detto che mi dispiaceva, ma con un anno in più di vita e di esperienza alle spalle, si imparano tante cose. Magari avrei tenuto anche lui l’anno scorso, o magari no. Col senno di poi è difficile dirlo».
CASSANO – Il patron blucerchiato passa ancora una volta a dare spiegazioni sull’esclusione dalla rosa di Antonio Cassano: «E’ stata una scelta tecnica, quest’anno abbiamo preso un allenatore che fa al caso mio. Io ho sempre voluto far giocare i ragazzini e crescerli, Cassano è una grande calciatore ma noi ora abbiamo una filosofia diversa. Sto cercando piano piano di costruire una Sampdoria tutta italiana e fatta di ventenni. Non si tratta di costi minori – precisa Ferrero – se hai un allenatore che valorizza i giovani perché non sfruttarlo? E magari fare anche qualche plus-valenza».
STADI SVUOTATI – Ferrero, come sappiamo, è deciso a cambiare il sistema calcio italiano, che sta gradualmente portando sempre più tifosi davanti alla televisione e sempre meno allo stadio: «Campionato “spezzatino”? Dobbiamo evitarlo, in Lega stiamo cercando di fare una nuova governance. C’è un pericolo molto importante – spiega – le squadre di calcio cercano di prendere quel milione in più per diritti televisivi, ma nel frattempo perdono spettatori. Spendiamo un euro in più adesso, perché ne avremo uno in più domani: facciamo andare la gente allo stadio. Vedere l’Olimpico vuoto mi fa piangere il cuore, bisogna cambiare totalmente la legge e adeguarsi ai tempi, ovvero far vivere lo stadio durante tutta la settimana con negozi e altre attività oltre quelle calcistiche».