2015
Ferrero: «Zenga è un bravo allenatore, diamogli tempo. Cassano…»
Massimo Ferrero ne fa 64: il patron blucerchiato oggi compie gli anni e spera in un futuro migliore per la sua Sampdoria. Promosso al suo primo anno da presidente (con l’Europa in mano), oggi il Doria rischia di salutare anticipatamente la competizione continentale dopo lo 0-4 subito dal Vojvodina nell’andata del terzo turno di Europa League. Ai microfoni di “Tuttosport”, però, Ferrero ribadisce la volontà di non mollare: «Alla domanda se credo ancora in questa qualificazione rispondo di sì. Questa settimana ho visto i giocatori motivati. Hanno capito che hanno fatto una brutta figura e vogliono riscattarsi. Con loro ero e sono arrabbiato: in una sola partita hanno vanificato quanto di buono avevamo fatto nell’ultimo anno».
ZENGA E LA RIMONTA – Ferrero ha indicato i tre ingredienti vincenti per tentare l’impresa: «Ritrovare la dignità di uomini e calciatori, riscattare la brutta figura fatta con i tifosi e anche per il loro presidente». Su Walter Zenga, invece, Ferrero è categorico: «Lui è una mia scelta e resterà alla Samp. Anzi, magari vi regalo un colpo di scena: tengo lui e mando via tutti i giocatori. Zenga è un bravo allenatore, che può proseguire il lavoro iniziato da Mihajlovic. Diamogli tempo, perché una rondine non fa primavera. E poi magari in Serbia vinciamo 5-0: allora cosa diranno i giornalisti o i tifosi, che Zenga è un fenomeno?».
PALOMBO E RINFORZI – Il patron doriano ha voluto spendere anche qualche parola su Angelo Palombo. Schierato fuori ruolo, la sua gara è stata da dimenticare: «Lui è la bandiera di questa squadra: rappresenta un pezzo di storia e deve andare a testa alta nel suo ruolo di centrocampista». L’ultima battuta è per il mercato: «Abbiamo pensato a Samaras, che seguivamo da tempo e che ha effettuato parte delle visite mediche (oggi un approfondimento sulle condizioni del greco, ndr). E poi arriverà ancora qualche innesto. Cassano? Il suo primo nemico è proprio Cassano. Noi invece stiamo aspettando il nuovo Cassano, perché Antonio è un talento da rispolverare…».