2014
Ferrero vs. Piano, secondo round sullo stadio: «Sarebbe una grande opera»
«Come si chiama?». Ieri così Renzo Piano aveva chiesto riguardo il mandante del nuovo progetto per lo stadio della Sampdoria. In una lunga intervista concessa a “Il Secolo XIX”, l’archistar si era lasciato sfuggire questa battuta sul presidente blucerchiato Massimo Ferrero. Uno scivolone che non è piaciuto per niente al numero uno del Doria: «Perché uno come Renzo Piano deve fare una battuta del genere? Gli voglio rispondere. Quella battuta è veccchia. E poi è mia: però io la usavo vent’anni fa… lo sa benissimo chi sono: sono Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria».
UN CREATIVO SENZA FRENI – Poi, nella sua solita e vulcanica creatività, il presidente chiede un foglio di carta e una penna. Si siede e comincia a disegnare la zona della Fiera di Genova: «Io non ho avuto la possibilità di studiare che ha avuto Piano: non è che sia una meraviglia – dice il numero uno blucerchiato a “Il Secolo XIX” -. Però qui c’è il mare, qui gli edifici vecchi, qui c’è la monnezza dell’alluvione (scritto in maniera letterale, ndr). Lo stadio deve stare qui (e Ferrero disegna un ovale): questo è il suo posto, c’è già il palazzetto».
STADIO E CUGINI – Ferrero evidenzia il problema di questo progetto: «Abbiamo un problema in questa zona, abbiamo bisogno di più spazio verso il mare: si può fare un riempimento. Lo ha detto anche Piano che fare un riempimento non è chissà cosa: si piantano i pali e poi si riempie. Pensate che meraviglia: uno stadio sul mare. Ci si va in barca, qui attraccano le navi dei ricconi che vengono a vedersi le partite. La partita della Sampdoria». Sulla possibilità di ospitare i cugini del Genoa: «Perché no? Io con Preziosi non ho nessun problema. A me sta anche simpatico: può essere uno stadio per tutt’e due. Piano metterebbe il cappello su un’opera straordinaria. Il calcio è vita, passione, amore».