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Ferrero: «Non tengo in ostaggio la Sampdoria. Lanna? Si faccia gli affari suoi»
Massimo Ferrero si è soffermato sui temi principali che riguardano presente e futuro della Sampdoria: le dichiarazioni
Massimo Ferrero si è soffermato sui temi principali che riguardano presente e futuro della Sampdoria. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di LaPresse.
STIPENDI – «Gli stipendi verranno pagati, ma abbassiamo i toni. Nessuno caccerà la Sampdoria dal campionato, nessuno farà niente perché la Sampdoria pagherà gli stipendi. Il massimo che può succedere sarà un ritardo nel pagamento, ma questo non avverrà, perché quando sono stato presidente e c’era il lockdown ho pagato tutto, ho ritardato un po’ gli stipendi ma si parla con i ragazzi, i giocatori ci tengono alla maglia, la protagonista è la Sampdoria».
CESSIONE – «Stiamo vicino a questa squadra meravigliosa. Qualcuno dice che la tengo in ostaggio ma io non tengo in ostaggio nessuno. Se c’è un compratore sono pronto a vendere. Parlano di Merrill Lync e di Barnaba, ma Barnaba non voleva fare niente, voleva mettere trenta milioni e svuotare la Sampdoria. Parlano di Luca Bettonte che non conosco, è una brava persona ma se ne parla troppo. Un giocatore che va in campo come può avere la testa sul pallone, sul verde? La Sampdoria non è un parco giochi e l’unico protagonista non è chi gira intorno alla Sampdoria ma sono i ventidue giocatori che vanno in campo».
LANNA – «Una brava persona, un gran signore. Ma fare il presidente di una spa è difficile, ancor di più fare il presidente di una squadra di calcio. Lui va sempre in tv, ma parlasse di sport, non parlasse di trustee, di Ferrero. Si facesse gli affari suoi e pensasse a calmare gli animi. Lui può, i tifosi lo amano. Fossi nel signor Lanna direi “basta violenza contro Garrone e Ferrero, parliamo di calcio e stateci vicini”. Io mi rivolgo alla squadra e all’allenatore Stankovic: andate in campo lunedì contro l’Inter e asfaltateli. Perché come ho sempre detto da presidente, il calcio è 11 contro 11, chi mangia più erba vince».
POLITICA – «Le istituzioni del calcio non dicono niente perché hanno tutto l’interesse che la Sampdoria si salvi, è un patrimonio dell’Unesco, è una società storica e importante. La Samp ha una tifoseria storica, quando ero in tribuna anche quando mi insultavano ero emozionato. Anche quando la squadra perde 3-0 cantano ‘Sampdoria alé’, sono tifosi unici. Ma ora siamo come i fidanzati che si sono lasciati, loro si sentono abbandonati e mi insultano. Io soffro, ma sto con loro tutta la vita».