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Ferrero: «Con Pradè percorso di crescita. Il Papa…»
Il numero uno blucerchiato: «Fiorentina? Non abbiamo paura di nessuno, andiamo lì per giocarcela». Poi parla di Pradè e dell’udienza da Papa Francesco
A poche ore dalla partenza della sua Sampdoria alla volta di Firenze – con tappa a Roma per l’udienza dal Papa – il presidente Massimo Ferrero ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di firenzeviola.it: «Ho voluto fortemente che il Santo Padre ci desse una benedizione importante, voglio trasmettere alla maglia più bella del mondo un senso di appartenenza e per questo motivo abbiamo avuto l’opportunità e la fortuna di poter portare la Samp da Papa Francesco. Già dovevamo andare qualche settimana fa in occasione del match con la Roma ma poi per problemi di orario non siamo riusciti ad incontrare il Pontefice. Domani alle 15 saremo dal Papa e poi ci sposteremo a Firenze. Alleato in più per domenica? Sua Santità non è mai un alleato nostro, ma è un alleato per il mondo, per la positività e per il benessere umano».
PAURA DI NESSUNO – Sulla carta, quello con la Fiorentina è sicuramente un match dei più ostici da affrontare, ma Ferrero è fiducioso: «Noi abbiamo una squadra di giovani vogliosi, che hanno voglia di dimostrare tanto. Abbiamo un allenatore che sta dando un’identità importante a questa squadra, per cui veniamo a Firenze per giocarci la partita. Non abbiamo paura di nessuno: andremo in campo mettendo il massimo in testa, gambe e cuore, che ci sia davanti la Fiorentina o qualsiasi altra squadra. I miei giocatori sono 11 leoni, così come immagino anche i viola saranno 11 leoni: vediamo chi sarà la leonessa che deciderà la partita».
PRADE’ – Al “Franchi” sarà un ritorno da ex per Daniele Pradè, nuovo direttore dell’Area Tecnica blucerchiata: «Sono certo che Daniele tornerà a Firenze con grande orgoglio: è una persona per bene, un professionista serio. Il suo trascorso parla chiaro: tante altre squadre la volevano però io lo conoscevo da tempo e sono stato bravo a portarlo alla Samp. Abbiamo un percorso molto importante di crescita da portare avanti in tutti i settori con lui».
ALLUVIONE – Ferrero chiude con un aneddoto sull’alluvione che devastò Firenze nel 1966, di cui oggi si celebra il 50esimo anniversario: «Ricordo che fu un momento di grande dolore per me e per tutta l’Italia: io andai a Firenze con mio zio ad aiutare tutti i fiorentini, partendo da Roma a bordo di un furgoncino. Firenze è sempre stata la mia seconda città, lì ho trovato la donna della mia vita, ho fatto il mio primo film e l’ho salvata dal fango dell’Arno. Posso solo dire che 50 anni dopo quella disgrazia, domani dal Santo Padre pregherò che non accadano più tragedie di questo tipo: noi italiani siamo un popolo forte – conclude – non ci spaventa niente e sappiamo rialzarci di fronte a catastrofi come alluvioni e terremoti».