2015
Ferrero: «Non vendo la Sampdoria»
Quest’oggi è stata indetta una conferenza stampa di Massimo Ferrero un po’ a sorpresa sia palesando l’intenzione di comunicare alla stampa i tanto attesi rinnovi di Roberto Soriano e Martins Eder sia alimentando alcune voci su una possibile acquisizione della società da parte di Gabriele Volpi. Ovviamente l’ipotesi più credibile è la prima riportata, come lo stesso presidente ha ammesso più volte e non smette di ribadire.
Ferrero ha infatti giocato d’anticipo e, alle colonne odierne di TuttoSport, ha smentito le sue volontà di cedere la Sampdoria ad altri imprenditori: «La mia società non è in vendita. Gabriele Volpi? Non l’ho mai incontrato. Ci siamo sentiti solo una volta, al telefono, perché eravamo interessati ad un giocatore dello Spezia. Aprirei le porta della società solo ad un partner che mi garantirebbe di fare il salto di qualità. Per il bene dei tifosi, non di me stesso. Per costruire una squadra ancora più forte e giocare per traguardi che fanno sognare. Io amo anche vincere. Se la Samp avesse bisogno di soldi avrei venduto Soriano e Eder per 25 milioni. Parlano i fatti: i gioielli sono rimasti nella cassaforte blucerchiata».
Sui due pilastri della squadra ha aggiunto: «In estate sono arrivate tante richieste, anche 10 milioni dagli arabi ma abbiamo detto no, e alla fine anche questo ambiguo interessamento dell’Inter. Proprio in queste ore stiamo definendo i prolungamenti di Eder e Soriano. Domani (oggi, ndr) sarò a Genova e annunceremo l’accordo. Il Napoli Soriano non lo voleva. È stata tutta una finta e noi ce ne siamo accorti in anticipo. Tutti sanno che De Laurentiis è bravo a fare cinema… Su Soriano si è mosso anche il Milan o meglio Mihajlovic. Prima avevano già preso Bertolacci per 20 milioni, ma Soriano vale di più».
Nel frattempo si avvicina la difficile trasferta dell’Olimpico di Torino, campo su cui i blucerchiati avevano disputato in luglio l’infausto preliminare di Europa League contro il Vojvodina: «Non siamo mai stati nemici, si era un po’ offeso quando l’ho definito tirchio, ma gli è passata subito e mi ha dato lo stadio per giocare l’Europa League; io gli ho spedito una cassa di champagne per lui e signora. Domenica sarà una bella gara perché ci saranno in campo tanti giovani e anche questo è un altro aspetto positivo che io e Cairo vogliamo coltivare. L’Olimpico è un campo stregato per noi, ma sono sicuro che riusciremo a sfatare anche questo tabù. Noi due a Miss Italia? A me piacciono le donne intelligenti, a lui tutte…»
Ferrero conclude infine con un riferimento alla panchina, lontano dal ricordo di Mihajlovic e molto vicino al presente di Zenga: «Walter doveva tornare sulla terra dopo essere stato sull’astronave all’estero, poi si è ridimensionato, si è calato nella parte, ha lavorato duro e ora sono sicuro di aver fatto la scelta giusta. Mihajlovic? E’ un grande allenatore e sono sicuro che al Milan farà bene. Quest’estate ho incontrato tre tecnici, però a campionato finito non come hanno fatto gli altri club con Sinisa, mancando di rispetto alla Samp e destabilizzando l’ambiente. A giugno ho parlato con Sousa e dopo tre minuti non mi piaceva. Sarri mi è piaciuto ma per il suo gioco ci vuole tempo, chiedeva una trasformazione radicale della squadra e noi eravamo già avanti col mercato, temevo di perdere le prime 6 gare. Zenga invece era quello giusto».