Ferrero: «Marassi campo di patate. Sogno lo Scudetto» - Samp News 24
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2014

Ferrero: «Marassi campo di patate. Sogno lo Scudetto»

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Massimo Ferrero è assolutamente uno dei presidenti più istrionici di tutta la Serie A. Il presidente della Sampdoria sembra rinvigorito da quando ha preso in mano i blucerchiati e i risultati per ora possono solo galvanizzarlo. La Samp è terza e Ferrero è raggiante: «Sinisa Mihajlovic, che è un grande, parla di parte sinistra della classifica. Ho lavorato 24 ore al giorno per dargli i giocatori necessari. Sembrava la ditta Berardi: dalla mattina presto alla sera tardi».

Il presidente della Sampdoria si è poi soffermato sullo stadio, un punto su cui sta premendo fin dal suo insediamento: «Io voglio un impianto che lavora sette giorni su sette, con servizi, spazi per i bambini. Devono toglierci un po’ di burocrazia. Ci dessero questo stadio da gestire». Tra gli altri progetti anche qualcosa di adatto ai più piccoli: «A Bogliasco costruirò un asilo del calcio: in Italia i ragazzi che fanno sport vengono penalizzati. Lancio il mio appello alla signora Renzi, che di mestiere è professoressa».

Ancora Ferrero a proposito di cinema e calcio: «Il cinema oggi è alla frutta: abbiamo insegnato il cinema agli americani e poi ci siamo persi, avevamo i calciatori più forti e abbiamo perso pure quelli. Abbiamo pensato solo ai soldi dei diritti tv, ma il denaro ci ucciderà. Io voglio fare impresa, non finanza, voglio di nuovo la gente allo stadio. Mihajlovic ha detto che Marassi è un campo di patate e ha usato una licenza poetica, se si fa male un mio giocatore denuncio tutti». E la ricetta per cambiare il calcio qual è? Ferrero ci prova: «Io devo imparare, però nel calcio c’è pieno de gente che ti dice “lei non sa chi eravamo noi”. In Lega comanda Lotito, dall’altra parte c’è Agnelli, poi in mezzo c’è De Laurentiis e sembrano tutti spaventati. Lotito? Gran lavoratore, ma ancora i contenuti non li ho visti. Secondo me serve una lega a 16 squadre, senza paura di andare in B. Se retrocedi perdi tutti i diritti tv».

Il presidente poi ha spiegato come è arrivato fino alla Sampdoria: «Mi avevano offerto altre squadre ma ho detto di no per gli impegni. Un amico poi mi consigliò la Sampdoria, ci ho pensato e a luglio 2013 ho deciso, a Natale sono tornato alla carica. Il club è stato valutato 70 milioni di euro». Ferrero ha studiato poi un piano particolare per riuscire a controllare tutti i suoi affetti e quant’altro: «Dedico un giorno e mezzo alla mia compagna e al mio figlio di un anno Rocco, un giorno e mezzo al cinema e quattro alla Samp».

Al Corriere della Sera poi Ferrero ha lanciato un messaggio che ai tifosi doriani farà piacere: «Vi do un titolo: “Ferrero ieri oggi e domani. Ieri le mie speranze, oggi la Samp e il cinema, domani… lo scudetto”». Infine qualche parola sul suo cursus honorum: «La cosa della moglie ricca che mi ha dato tutti i soldi era uno scherzo, ho comunque avuto una carriera veloce. Scappavo di casa per andare a Cinecittà. Ho iniziato portando la carne nelle case, poi il regista Blasetti mi prese per una comparsa. In seguito ho lavorato coi grandi e sono diventato il produttore indipendente più forte d’Italia, ero l’unico». 

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