Ferrero lancia la sfida a De Laurentiis: «Un amico da battere» - Samp News 24
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2014

Ferrero lancia la sfida a De Laurentiis: «Un amico da battere»

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Samp-Napoli si avvicina: lunedì sera sarà il primo incrocio tra i due presidenti e produttori cinematografici. Ferrero contro De Laurentiis, per uno scontro d’alta classifica tre due squadre separate da un punto. Uno padrone degli azzurri, l’altro istrione e numero uno dei blucerchiati. Un incontro che Ferrero non vede l’ora di avere: «Aurelio è un amico, ma voglio batterlo».

SAMP&DORIA – Ferrero spiega il motivo per il quale si è avvicinato alla Samp: «Il calcio è la corsa per migliorare la qualità della vita. È passione, divertimento, entertainment; è un gioco meraviglioso. Quando ero “fanello” (ragazzino, ndr) si andava in parrocchia per fare i chierichetti, ma io rubavo il pallone per sfidare gli amici: eravamo tutti goleador. La mia vita è una fiction. Nel cinema ho fatto tutto e la vita è fatta di incontri belli e brutti. Qualche estate fa ero al mare, stavo guardando un arcobaleno: un vicino di casa mi parla della Sampdoria e io abbino subito i colori che vedo in cielo a quelli della maglia più bella del mondo. Poi, ancora un altro incontro, a Roma, nello studio del mio amico storico, l’avvocato Antonio Romei».

L’INCONTRO DECISIVO – Da lì è partita la vera trattativa per l’acquisto della società blucerchiata: «Siamo andati a prenderci un caffettino e Romei mi ha detto che doveva andare a Genova al funerale di Riccardo Garrone. Io gli ho chiesto: «Ma che, li conosci?». Ho rispettato quel momento di lutto, poi ci siamo messi a lavorare con la famiglia Garrone. Una trattativa lunga e segreta sino alla firma. Ora sono nella città di Samp&Doriadice felice Ferrero in un’intervista a “Il Mattino” -. Appena sono entrato nel club ho trovato uomini di valore e, inserendone altri al posto giusto, in società e nella squadra, proviamo adesso a volare nel cielo che è sempre più blu».

GIOVINEZZAEr Viperetta racconta la sua giovinezza a tinte giallorosse: «Sono nato a Roma nel quartiere dove è nata la Roma. Ho visto giocare De Sisti, Falcao, Bruno Conti. Ho visto Totti e De Rossi che erano ragazzini, ma già si capiva che sarebbero diventati campioni. Una volta si diceva che la Roma si ama, non si discute, però adesso il mio cuore è tutto e solo blucerchiato. Ringrazio Genova e i genovesi e tutti gli italiani per il calore che mi regalano. Forza città di Samp&Doria».

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