Ferrero: «La mia canzone di Sanremo? Vita spericolata!»

Un incontenibile Massimo Ferrero sul palco dell’Ariston, ospite della terza puntata del sessantacinquesimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Poco dopo le 23,00, al termine del terzo blocco di cover in gara, il microfono è passato dai cantanti al presidente doriano, che ha fatto il suo ingresso in scena tra gli applausi del pubblico, sciarpa blucerchiata in mano.

«Questo è un festival Conticiano, vi piace? Fate un applauso, non costa niente!», esordisce il presidente, scaldando il pubblico.
Incalzato da Carlo Conti, Massimo Ferrero ripercorre la storia sul suo soprannome: «Viperetta? La verità? C’era una canzone… La verità fa male. È successo tantissimi anni fa, facevo cinema, c’era una canzone meravigliosa con Monica Vitti, sui soprannomi del cinema. E io, che ho un carattere un po’ bizzarro, ho avuto un piccolo diverbio con un signore e lei mi ha detto: «Sei proprio una vipera!». Da quel giorno, Viperetta».

Sullo straordinario percorso fatto dalla Sampdoria, il presidente non può esimersi dal fare i suoi più sinceri ringraziamenti a chi si è reso, assieme a lui, artefice di un piccolo miracolo sportivo: «Dobbiamo ringraziare Sinisa e tutti i miei ragazzi!». E poi, porgendo la maglia numero 10 personalizzata a Carlo Conti, «Conti uguale Tvi! Questi sono i colori più belli del mondo, ho levato gli sponsor». 

In chiusura, i complimenti di Conti su quanto fatto dalla Sampdoria e dal Genoa nelle ore immediatamente successive all’alluvione, dimenticando le rivalità: «Abbiamo fatto una cosa molto semplice, ora tocca solo alle istituzioni: Genova e la Liguria hanno bisogno di strutture serie. Io, Beretta, Preziosi – che è un po’ invidioso – abbiamo fatto la nostra parte». Per concludere: «La mia canzone di Sanremo? Una vita Spericolata!». E come poteva essere altrimenti?