2014

Ferrero: «L’inno va migliorato, i tifosi lo sceglieranno in rete»

Pubblicato

su

A cinque giorni di distanza dall’ultima apparizione televisiva, un vero e proprio show andato in onda su “TikiTaka”, Massimo Ferrero torna sul piccolo schermo, in prima serata, su RaiTre, con l’obiettivo di contagiare i telespettatori di “Che Tempo Che Fa” con la sua passione per la Sampdoria

«Penso che la vittoria nel Derby sia meritata ha detto il presidente della Sampdoria, ospite di Fabio Fazio – l’anno scorso abbiamo preso tre gol quando non c’eravamo io e Sinisa: dato che io i debiti li pago sempre, gli ho restituito il debito. L’esultanza? Mi sono buttato sui giocatori, chi prendevo prendevo e ho preso Cacciatore.Passo tre giorni o quattro a Genova, sto benissimo a Genova, preferisco la farinata di ceci».

Inno. «Vorrei cambiare l’inno della Sampdoria. Qui non cambia niente nessuno, siamo ancora rimasti agli anni sessanta, l’inno va migliorato, è antico, non è mica “Fratelli d’Italia”, l’inno sembra la canzoncina di Cappuccetto Rosso. Bisogna cambiare le cose e i tifosi all’inizio mi hanno criticato quando ho detto che volevo cambiare l’inno. Ho tre, quattro canzoni in testa. Mando l’inno in rete e i signori Ultras, i Fedelissimi e la Gradinata sceglieranno. Faremo una giuria e loro mi ameranno perchè dobbiamo cambiare, dobbiamo esportare la Sampdoria. Siamo orgogliosi di avere un grande tifoso come lei (rivolto a Fazio) e poi un grande artista».  

Sampdorianeità. «Sono nato a Testaccio e lì è nata anche la Roma, i romanisti mi perdoneranno ma ormai sono sampdoriano nelle viscere e quindi, se Dio mi aiuterà, faremo quattro a tre per noi. Domani sarà una grande partita, l’Atalanta è una grande squadra, speriamo di prendere i tre punti, che Dio ce la mandi buona».

Exit mobile version