2015
Ferrero: «I conti sono in ordine, non siamo un discount»
Dopo una nottata di pura romanità al concerto di Venditti, Massimo Ferrero torna a vestire i panni di presidente della Sampdoria. «Amo solo la mia Sampdoria e tutto il resto è noia. Io sono nato testaccino, ma mio figlio Rocco è nato sampdoriano e chi nasce tondo non può morire quadrato. Sabato sera è stata una serata di grande romanità, che Venditti rappresenta in musica e non va esasperata. Antonello mi ha regalato un momento di gioia in mezzo alla gente della città dove sono nato e lo ringrazio. Ho cantato Roma Capoccia e Grazie Roma, ma oggi sono a Genova e devo portare acqua al mio grande mare blucerchiato», afferma ai microfoni del Corriere dello Sport.
Nonostante ormai sia passata una settimana dal quel folle ultimo giorno di calciomercato, il fulcro di tutto restano sempre le mancate operazioni in uscita legate a Soriano ed Eder. Per quanto riguarda il centrocampista poi, come sappiamo, nell’ultima settimana si è detto e speculato fin troppo e proprio per questo motivo Massimo Ferrero vuole fare chiarezza una volta per tutte. «Soriano è un nostro giocatore e siamo contenti di averlo confermato. Il Napoli in cinque minuti aveva i documenti pronti per Zuniga e ce ne sono voluti venticinque per quelli di Soriano. Per fortuna che ho detto non depositiamo se non tutti e due insieme. Soriano non è un giocatore del Napoli in prestito alla Samp. Ci siamo sentiti presi in giro». Quindi prosegue sul collega De Laurentiis: «Voleva Soriano, come lo hanno chiesto anche altri club, però alla fine sia lui che noi siamo contenti che tutto sia rimasto tale e quale. Non siamo un discount, la Samp, merita rispetto».
Altro chiarimento più che necessario, quello in merito a Eder e alla sua situazione contrattuale: «Voglio precisare una cosa su Eder. Ha un contratto con noi rinnovato per cinque anni a marzo dello scorso anno. L’Inter lo ha chiesto offrendo fior di milioni, ma per noi Eder non era in vendita. A volte il denaro ti può far cambiare idea, ma non era questo il caso. Ricordate che è più difficile riscuotere denaro che far girare i calciatori. E poi l’Inter, come suol dirsi a Roma, è come la Marina, tanta acqua e poco pesce. Ma Eder lo abbiamo tenuto».
In chiusura, il presidente della Sampdoria puntualizza come, nonostante tutto, nonostante le critiche dei tifosi, forse anche eccessive, non si sia lasciato convincere a cedere i suoi due gioielli. Per una ragione poi molto semplice: la Sampdoria, a dir suo, non ha bisogno di vendere. I conti del club blucerchiato alla luce delle dichiarazioni del presidente sono a posto: a maggior ragione allora perché privarsi dei propri gioielli quando non c’è bisogno di fare cassa? «Noi siamo la Samp, una società seria, abbiamo i conti a posto. Ho rifiutato offerte per due giocatori da 25 milioni. Alzi la mano chi lo avrebbe fatto in questo calcio».