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Ferrero sulla Serie A: «Sempre tifato per la ripresa. Ci divertiremo»
Massimo Ferrero ha parlato a Radio Marte della ripresa della Serie A e non solo: ecco le parole del presidente della Sampdoria
Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per parlare fra le altre cose della ripresa della Serie A e della situazione Coronavirus tra i blucerchiati.
RIPARTENZA – «Siamo felici della ripresa, iniziare il campionato significa che il mostro Coronavirus si sta dileguando. Combattevamo contro un nemico invisibile, ma avevo sempre detto che si poteva ripartire con i presupposti giusti. L’importante è farlo. La Samp se la giocherà con tutti, ho chiesto di giocare prima i recuperi, magari ci servirebbe anche un po’ di fortuna. Adesso abbiamo Inter, Roma, Bologna e Spal: ci divertiremo».
CORONAVIRUS – «Siamo stati colpiti, i ragazzi stanno bene. È una cosa molto triste, non conosciamo questa malattia. Abbiamo avuto tra i 15 e i 17 positivi, non è uno scherzo. Speriamo di finire il campionato e tornare alla normalità. Tutti parlano, il comitato scientifico, il Governo che conta tante persone a decidere. Sarebbe meglio stare zitti. Io capisco tutti, ma proprio non sapendo cosa sia questo COVID-19 sto zitto. Fino a quando non arriverà il vaccino bisognerà pregare Dio. Se ho avuto paura? Sì, perché non avevo le ali per volare, fossi stato Icaro non avrei avuto paura ma sono Ferrero e ho vissuto questa tremenda punizione nella normalità e nella speranza dell’amore e della vita. Io sono stato il più danneggiato, faccio calcio e cinema ed entrambi erano fermi. Amo entrambi i mondi, e li ho aspettati. Adesso ripartiamo».
PARTITE IN CHIARO – «Non so cosa abbia detto Spadafora, lui fa politica e noi facciamo calcio e quindi andrebbe chiarito e specificato cosa veramente lui intendesse. Un conto è dirlo e un conto è farlo».
PAY TV – «Non ci sono dispute, ci sono accordi che vanno rispettati. Sky ha bisogno del calcio e il calcio ha bisogno di Sky. Io abbasserei un po’ i toni, torniamo allo sport perché in questo periodo si è parlato tanto, la miglior parola a volte è quella non detta».
AUDERO – «Titolare agli Europei? Si tratta di un ragazzo giovane e bravo, parla con i pali ed è nato portiere; da tifoso direi che è possibile, razionalmente però è una bella lotta con Donnarumma e Meret».
RANIERI – «Non deve dimostrare niente, sono molto felice di averlo alla Sampdoria perché è un grande uomo prima ancora di essere un grande allenatore. Ci porterà dove batte il sole, l’importante è stare sereni come lo sono oggi i miei ragazzi. Sono vogliosi di fare il loro mestiere, correre sui campi, giocare e cercare di fare risultato».
DE LAURENTIIS – «Lo amo, è una persona in gamba e gli voglio bene, va un po’ capito. Oggi magari gli gira bene ed è una persona molto divertente. Da me non si fa consigliare: se io dico una cosa Aurelio fa il contrario. Non gli ho fatto gli auguri di compleanno perché ultimamente è un po’ ostile al telefono. Lo siamo tutti. Tutte queste conference call, lo smart working… non ne possiamo più».
NAPOLI – «Non è solo pizza ma arte, canzone, mare, sole. Io non vedo l’ora di tornare a Napoli per farmi una bella passeggiata al Lungomare. Penso che nessuno possa dire di non amare Napoli e la napoletanità. C’è una cultura importante che risale a centinaia di anni fa».