2014
Ferrero: «Con Sinisa amore a prima vista, niente stadio sul mare…»
Il calcio di oggi e le sue problematiche, dalla sicurezza agli stadi di proprietà. Questo – in sintesi – il fulcro dell’intervista concessa da Massimo Ferrero a Enrico Varriale, trasmessa nel corso de “il Processo del Lunedì” in onda su RaiSport1.
Tiene banco il decreto legge sulla violenza degli stadi promosso dal Governo Renzi, che in questi giorni ha ottenuto la maggioranza alla Camera: i club di calcio dovranno pagare 25 milioni di euro all’anno per gli straordinari della polizia. «Penso che sia necessario fare molta attenzione – ha detto Ferrero – Noi già paghiamo gli steward, invece di parlare di denaro bisognerebbe parlare di sanzioni e di far applicare le leggi. Se il Paese imitasse il calcio non avremo problemi di tasse, siamo gente onesta che le paghiamo fino all’ultimo centesimo. Possibile serrata? Le serrate le facciamo fare agli anni settanta, qui c’è un misunderstanding: il nostro Premier (Renzi, ndr) non vuole far pagare gli straordinari della polizia ai cittadini e noi saremo costretti a far pagare un supplemento sul biglietto agli stessi cittadini. Non facciamo l’errore che ha commesso il cinema, valorizziamo il calcio, iniziamo a parlare di stadi anche se in questa città, dove lo sviluppo è pari allo zero, non mi faranno fare lo stadio sul mare, spero che almeno ci diano la gestione del “Ferraris”, a noi e all’altra squadra di Genova».
«Siamo alla sesta giornata, andrei cauto sugli obiettivi per il futuro, pensiamo al Cagliari – prosegue il numero uno di Corte Lambruschini – Quando ho incontrato il mister c’è stato amore a prima vista, l’anno scorso ha salvato la Samp. Io ho fatto un mercato importante su indicazione del mister, non ho mai lavorato così tanto quest’estate, pensavo si lavorasse poco nel calcio. Ho acquistato tredici calciatori per rinforzare la squadra. De Laurentiis? Aurelio è un gran signore, ha questo aplomb da presidente, io sono un presidente operaio. I tifosi sono la cosa che mi piace di più del calcio, è divertente che a Genova ci sia la Sampdoria e l’altra squadra, per me la squadra è una sola. Del calcio mi piacciono di meno le persone, sciocche e stupide».