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Ferrero: «Non parliamo di arbitri, ma di togliere la tessera del tifoso!»
Il commento del Presidente Ferrero ai margini della riunione di Lega: basta parlare di arbitri. Tocchiamo i veri problemi del calcio italiano che sono i tifosi che cominciano a disertare gli stadi, la tessera del tifoso e le barriere
Massimo Ferrero senza limiti, ai margini della riunione di Lega. Il suo messaggio è direttamente rivolto al Napoli e alla polemica fatta dopo il match di Tim Cup contro la Rai e la Juventus. E contro l’arbitro Valeri. Basta parlare degli arbitri. Bisogna focalizzarsi sul quello che veramente conta: riportare la gente allo stadio. Ecco l’intervento di Ferrero ai microfoni della stampa: «Tutti noi, io sono il primo, abbiamo fatto delle rimostranze verso gli arbitri. Ho capito, come avete visto non le ho mai più fatte, che il lavoro dell’arbitro è estremamente difficile. Non bisogna dare alibi, non c’è gara senza arbitro. È inutile che tutti ci lamentiamo degli arbitri, forse così facendo diamo solo degli alibi ai nostri giocatori che non ne hanno. Valeri per me è un grande arbitro e parlo di uno che, tanti anni fa, fece un errore a mio danno. Io dico: lasciamoli lavorare. È un mestiere difficile, non sto facendo della retorica. Parliamo del futuro, di aprire le porte allo stadio, che stiamo perdendo spettatori. Parliamo di togliere la tessera del tifoso, di costruire un calcio migliore. Tutti odiano la Juventus, ma facendo così uccidiamo il campionato. Non dobbiamo dare l’impressione che la Juve debba vincere sempre lo scudetto, lo vince perché ha un monte ingaggi più alto, perché spende tanti soldi per i calciatori ed è organizzato bene».
COSTRUIRE UNA LEGA FORTE – «Costruiamo una Lega forte, non una lega dove ognuno va per gli affari suoi: è meglio il condominio dove vivo, siamo più uniti! Ognuno qui dice che non va bene qualcosa. Ogni anno perdiamo spettatori che vanno a seguire il rugby. Parliamo di creare delle società di calcio forti, perché i Moratti che mettono un milione e mezzo in una società non ci sono più. Le squadre devono essere un’azienda, sento di gente che parla male della Rai. Che sputa nel piatto dove mangiamo: siamo alla follia totale. Per me sono tutti matti. Come si può parlare male della Rai che trasmette la Coppa Italia, noi che veniamo qui e litighiamo per 4,40€ della Rai. Cerchiamo di fare profitti se no il calcio farà la fine del cinema. Se vengono meno i soldi delle TV, andiamo a togliere dieci milioni per uno a squadra, alle piccole squadre. Parliamo della Legge Melandri, cerchiamo di equilibrare. Basta rompere le scatole agli arbitri».
FACCIAMO PARLARE GLI ARBITRI, METTIAMO LA MOVIOLA – «Anche io ho avuto dei torti arbitrali: ma non dobbiamo dare un’immagine sbagliata al calcio italiano. Noi dobbiamo credere e io ne sono convinto, alla buona fede. Capisco che se perdi tre punti, ti possa rodere. Ma non è che questo lo fa apposta. Se lo pensiamo, cambiamo sistema: mandiamo gli arbitri in TV a spiegare. Stiamo facendo una guerra senza interlocutori. Mettiamo la moviola. Ci sono undici uomini in campo, nessuno si scansa quando vede la Juventus. Dobbiamo essere costruttivi fuori dal campo, una Lega unita forte, poi avversari in campo. Dobbiamo dare una bella immagine del calcio: perdiamo spettatori. Vogliamo renderci conto. Poi quando c’è un episodio a favore stiamo tutti zitti. Io l’ho capito. Io quando vedo l’arbitro, penso che si trovi in una posizione difficile. Se vengono da chiunque di voi e vi danno una gomitata, vi viene da dire “ma che stai facendo”. Uno dovrebbe contare fino a dieci prima di parlare. Ripeto: funzionasse il palazzo della Lega ci sarebbero meno problemi. Parliamo di togliere le barrire allo stadio, di togliere la tessera del tifoso che sono cose che incentivano i tifosi a tornare allo stadio» conclude Ferrero.