Archivio

Ferrero: «Cassano? Dispiace faccia la vittima sacrificale. Cerchiamo un difensore di qualità»

Pubblicato

su

Non può che esserci soddisfazione ed euforia in casa Sampdoria dopo la doppia vittoria ottenuta prima con l’Empoli, poi con l’Atalanta. La squadra blucerchiata segue i dettami del tecnico Marco Giampaolo e sta trovando una identità da mostrare con regolarità in campo, nonostante il mercato continui a offrire ricchi colpi di scena con cessioni ed eventuali entrate.

 

Manca ormai poco, e Massimo Ferrero ha chiarito la situazione: «Stiamo cercando un difensore di qualità, Giampaolo se lo merita perché non mi ha mai chiesto niente. Mi ha chiesto questo, un difensore italiano già pronto. Abbiamo provato a parlare con Setti di Bianchetti. Chiriches? Aurelio è una dama bianca e se la tira molto, per darti una cosa ci vuole molto, vediamo stiamo lavorando. Sono due anni che sono il presidente di una squadra di calcio, non capisco nulla di calcio, però sono attento perché ci metti 30 secondi per prendere i soldi. Il calcio è un delitto, se dici ti do 100.000 euro ti guardano male».

 

Una Sampdoria dei giovani: «Mi piace, quando si vince le cose piacciono sempre, ma bisogna mantenere i piedi per terra perché abbiamo sfidato squadre ostiche. Ho detto una cosa molto importante, mancano ancora 36 partite, il mio motto è vola basso e schiva il sasso. Giampaolo? È stato l’istinto, è come quando incontri una donna. Lui è un allenatore diverso, io l’ho ribattezzato o’professore, prende un sacco di appunti. Praet? La garanzia che gli abbiamo dato è Massimo Ferrero, io ho la fortuna di fare cinema. Il nome Ferrero viaggia. Lui ha un papà che lo sostiene e secondo me l’ha convinto la mia tenacia, è da otto mesi che lo seguo. La Sampdoria è un trampolino di lancio per i giovani».

 

Tiene banco la questione Cassano: «Per lui la riconoscenza è un optional. Mi chiamava sempre, è uno che si impunta. Ho provato in tutte le maniere a dire quello che lui mi aveva detto. A me dispiace che un giocatore del suo talento possa finire di fare la vittima sacrificale, allenandosi a Bogliasco da solo, usando la sua storia per farsi compatire. Ho cercato di farlo ragionare. Lui i soldi li vuole tutti. Quando lui litigò con Romei, io ho preso quella lettera e l’ho strappata perché ho detto “non deve uscire così“. Lunga vita a Cassano, ognuna farà la sua strada. Se vuole i soldi glieli darò, perché ho commesso un errore».

 

Per concludere, il patron doriano fa un appello in seguito al terremoto che ha colpito il centro Italia: «Adesso tutti corrono ad Amatrice a portare magliette estive, ma io dico – conclude ai microfoni di TeleNord -, portiamo maglie invernali perché quando arriverà l’inverno ci saremo già dimenticati».

Exit mobile version