Ferrara ed il rammarico Samp: «Non meritavo l’esonero»

L’eco del suo esonero sembra ormai lontano nell’eternità, ma sono passati appena nove mesi da quando Ciro Ferrara è stato esonerato dalla Samp. Tuttavia, “Tuttosport” lo intervista e prova a riportare il suo punto di vista sulla sfida incrociata tra blucerchiati e bianconeri di sabato sera. Si parte con la situazione di Ferrara, attualmente senza squadra, che provoca un fastidio all’ex tecnico del Doria e della Juve: «Mi dà fastidio, ma è il rischio del mestiere – esordisce Ferrara – vorrei essere in una panchina e non altrove, ma sfrutterò il tempo libero per studiare giocatori ed allenatori. Spero di rientrare al più presto». Sulla prova dell’Under 21, arrivata in finale all’Europeo e da lui allenata per un po’ di tempo, il tecnico si mostra soddisfatto: «Ho partecipato alla cavalcata degli azzurrini in maniera fattiva. L’Europeo sarebbe stata una bella vetrina – ammette Ferrara – come lo è stato per Mangia ed i ragazzi. Alla chiamata di un club come la Samp, però, risponderei ancora con la stessa decisione. L’esonero non mi ha fatto rimpiangere la scelta. Anzi, ringrazio ancora Sensibile per la chance che mi ha dato. Ma…».

C’è un “ma” grosso come una casa per l’allenatore: «L’esonero con la Samp mi brucia di più di quello con la Juve – confessa Ferrara – con i bianconeri avevamo fallito gli obiettivi, con i blucerchiati invece eravamo in linea con le aspettative. Dovevamo salvarci e non siamo mai stati negli ultimi tre posti». La Juve, intanto, riparte dal “Ferraris” e l’ex giocatore bianconero ne delinea un profilo da imbattibile, sebbene anche per la Samp ci siano stati miglioramenti: «La Juve ha innestato Tevez all’ossatura di base, mentre la Samp ha acquistato un giovane che conosco molto bene: Gabbiadini». Quel Manolo Gabbiadini che Ferrara stesso lanciò quando era C.T. dell’Under 21: «Ho un debole per lui, ma è arrivato tardi alla Samp – afferma il 46enne allenatore – mi aspetto almeno una decina di gol in questo campionato: ha un sinistro micidiale e, se comcina a prendersi la responsabilità di calciare punizioni e rigori, in doppia cifra c’arriva senz’altro. Deve smaliziarsi, ma fossi nella Juve continuerei a tenerlo sotto contratto».