2014

Fedelissimi ’61: «Al Derby entreremo»

Pubblicato

su

Da giorni tiene banco la questione Derby delle 12.30, una situazione spinosa che vede le tifoserie di Sampdoria e Genoa d’accordo nel loro zoccolo duro nel restare fuori per contestare la decisione dell’orario, una scelta anche dolorosa, visto che significa non poter vedere la partita più sentita.

Un gruppo importante della Gradinata Sud però non sarà della contestazione: i Fedelissimi infatti hanno pochi minuti fa diramato un comunicato che vi riportiamo integralmente di seguito:

La nostra decisione è di entrare.

Ancora una volta ci ritroviamo davanti all’ennesimo attacco nei confronti di noi tifosi da parte dell’intero mondo del calcio e di tutte le istituzioni.
Il calcio moderno ha scagliato una nuova infamia nei confronti della città intera, rendere il Derby di Genova al pari di una qualsiasi partita di poco conto mediatico, il Derby di Genova non merita un orario migliore dato che nello stesso turno di campionato ci sono partite più importanti. Le esigenze dei tifosi non possono essere paragonate ai fatturati delle televisioni, la passione popolare che peso volete che abbia se dall’altra parte si tratta di incassi di milioni di euro.
I tifosi per il calcio moderno devono essere solamente degli spettatori, meglio ancora se spettatori da divano.
Il calcio moderno vuole che i tifosi si rechino allo stadio solo se tutti “tesserati” e preventivamente autorizzati, il calcio moderno non vuole dentro lo stadio striscioni, tamburi e gli impianti di amplificazione perché simboli di libertà di espressione e di folclore.
Il calcio moderno vuole dei clienti e non dei tifosi, vuole noi fuori dagli stadi, poiché noi siamo l’antitesi a tutto ci; noi siamo amicizia, aggregazione e tifo libero, e finché potremo farlo andremo sui nostri gradoni urlando a squarciagola e mani alzate.
Nel corso della stagione 2006/2007, dopo i fatti di Catania e la seguente introduzione della Legge Melandri che prevedeva il divieto di entrare del nostro striscione, fummo privati del nostro simbolo e di una parte della nostra storia, così decidemmo di autosospendere tutte le attività fino al termine del campionato per poter riflettere sul futuro del nostro Club.
La decisione non fu ne semplice e ne immediata, una parte dei ragazzi seguirono la Samp fuori dallo stadio, ma alla fine si decise di continuare, si decise di interrompere l’autosospensione e di tornare al nostro posto all’interno della Sud.
Ci fu tolto molto ma non ci fu tolta la nostra essenza, da quel giorno si decise di esprimere la nostra lotta contro il calcio moderno, dall’interno del calcio moderno stesso, dall’interno dello stadio.
Noi al Derby entreremo e lo rifaremo ogni volta che potremo farlo senza autorizzazioni e in piena libertà; contro questo calcio, contro chi ci vorrebbe cancellare dalla faccia della terra e a sostegno dell’Unione Calcio Sampdoria.
LA NOSTRA LOTTA, LA NOSTRA FORMA DI DISSENSO E’ LA NOSTRA PRESENZA STESSA!!!

Club Fedelissimi Sampdoriani 1961

Exit mobile version