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Faggiano: «Sampdoria, qui per migliorare. Osti? Vi svelo una cosa»
Daniele Faggiano, nuovo direttore sportivo della Sampdoria, fa il punto ai microfoni de Il Secolo XIX: le sue parole
Daniele Faggiano, nuovo direttore sportivo della Sampdoria, dopo essersi presentato ufficialmente ai microfoni del media blucerchiato, ha rilasciato qualche dichiarazione anche a Il Secolo XIX. Dalle sue parole traspare la voglia, la determinazione e lo spirito di collaborazione per fare il meglio per il club doriano.
MOTIVAZIONI – «Sensazioni positive, ma già da tempo, altrimenti adesso non sarei qui. Mi hanno spinto ad accettare la proposta del presidente Ferrero anche l’amicizia con Carlo, il rispetto che nutro nei suoi confronti. Per me all’inizio non sarà facile la gestione… o meglio, i comportamenti della gestione… perché il mercato è in continua evoluzione e noi non siamo sempre insieme. Sono fondamentalmente abituato a lavorare da solo e quindi devo cercare di migliorare e perfezionare la comunicazione con lui e anche con gli altri dirigenti».
GENOA – «Il mio passaggio al Genoa fa parte del passato. Il calcio è questo… il professionismo è anche questo…».
DETERMINAZIONE – «Ogni presidente è giusto che si aspetti sempre il massimo dai suoi dirigenti, quando li sceglie e pure quando li conferma. Nel calcio moderno c’è posto per più persone in un’organigramma. La mia tesi a Coverciano, dieci anni fa, si intitolava “Vorrei essere sei o sette persone”. Ripeto, io devo essere bravo e preparato a inserirmi e a capire determinati meccanismi. Non voglio sbagliare né con Carlo e né con la società».
QUALIFICHE – «Faccio il direttore sportivo, entrate e uscite. Non ho specializzazioni, non ho etichette. Sono venuto per lavorare, conosciamo progetti e programmi della società e li portiamo avanti con Carlo. Il mercato in questo periodo è sempre bloccato da quattro o cinque anni, poi purtroppo o per fortuna gli ultimi giorni succede di tutto e di più. Non bisogna commettere errori sui nuovi contratti».
OSTI – «Quando Carlo veniva a Lecce frequentava lo stesso mio Lido. L’età è differente, anche se lui li porta benissimo, io meno… cercavo di carpire i segreti da lui, per avere una visione diversa dal mio modo di pensare, che a me sfuggono o sfuggivano. Gli andavo a rompere le scatole quando faceva il bagno».