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Ex Sampdoria, Eder su Italia-Spagna 2016: «L’avevamo preparata molto bene, ora…»

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L’ex centravanti della Sampdoria Eder ha raccontato la partita che giocò contro la Spagna nel 2016: ecco l’aneddoto dell’ex 23 blucerchiato

Uno degli attaccanti brasiliani che ha lasciato moltissimi ricordi eccezionali a Genova è proprio Martin Citadins Eder. L’attaccante blucerchiato ha trascorso molte stagioni nel capoluogo ligure lasciando molti ricordi emozionanti ai propri tifosi come i gol ai derby o la promozione in Serie A.

L’attaccante della Sampdoria ha ricordato in un’intervista ai microfoni della redazione di Gianluca Di Marzio la partita disputata ad Euro 2016 contro la Spagna dove gli azzurri vinsero contro le furie rosse con la coppia d’attacco che giocava alla Sampdoria in Serie B solo qualche anno prima: Eder e Pellè. Tale squadra riuscì nell’impresa di superare gli iberici per 2-0 grazie alle geniali intuizioni di Antonio Conte. Ecco le parole dell’ex Inter e Sampdoria:

SU CONTE: «Faccio sempre il tifo per gli Azzurri dal Brasile. Forza Italia. La vittoria a Euro 2016? L’avevamo preparata molto bene. Conte ci aveva detto che gli spagnoli giocavano molto in uno contro uno, venendoci a prendere alti. Aveva chiesto a me e Pellé di giocare sui loro centrali, Piqué e Sergio Ramos, per portarli fuori e permettere ai nostri centrocampisti di attaccare gli spazi dietro la linea difensiva. Secondo me dovrà essere questa la chiave tattica per i ragazzi di Spalletti. Se riesci a vincere i duelli, puoi fare male e avere campo libero».

SU SPALLETTI: «Spalletti? L’ho avuto all’Inter e riporta le sue idee anche in Nazionale, sia nel modo di preparare le partite sia in quello di parlare del proprio gruppo per unirlo ancora di più. Alla fine, è questo l’elemento più importante. Nel 2016 con Conte avevamo un collettivo importante, al di là dei singoli e delle qualità. Quello ci ha permesso di arrivare a un passo dalle semifinali. Nei giorni liberi dopo le partite andavamo sempre tutti insieme nei ristoranti vicino al mare. Stavamo con le famiglie, parlavamo della partita, erano momenti belli che hanno creato rapporti ancora più stretti».

SULLA ROSA DEL 2016: «L’Italia può arrivare fino alla fine. Scamacca e Chiesa come Pellé e me. Penso che, se l’Italia supera questo girone può arrivare fino in fondo. Ha dei giocatori con caratteristiche funzionali. Paragone con la rosa del 2016? Se Scamacca rappresenta un po’ Pellé, io mi rivedo in Chiesa perché giocavo libero per il campo. Chi sarà decisivo? Jorginho e Barella a centrocampo possono fare la differenza per il modo di giocare di Spalletti. Però lì davanti il giocatore decisivo è Chiesa. Può creare dal nulla la giocata, può vincere da solo la partita tirando fuori qualcosa di diverso».

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