Evani: «Mancini, tecnico sensibile. Lombardo? Aveva un ruolo speciale»
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Evani: «Mancini, sensibile e intelligente. Lombardo? Aveva un ruolo speciale»

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Alberico Evani, ex giocatore della Sampdoria, ha sottolineato il lavoro di Mancini e dello staff nella vittoria di Euro 2020

Alberico Evani, ex giocatore della Sampdoria, ha sottolineato il lavoro di Roberto Mancini e dello staff nella vittoria di Euro 2020 sulle pagine de Il Secolo XIX. 

RIGORI – «Vi garantisco che nessuno dei nostri si è tirato indietro, anzi semmai abbiamo avuto il problema contrario: li volevano tirare tutti. Tutti volevano prendersi la responsabilità, è stata una bellissima prova di coraggio, io lì ho capito che ce l’avremo fatta»

DECISIONE FINALE – «Alla fine ha deciso Roberto, è lui il ct ed è lui che alla fine decide. Ha deciso bene direi, dall’altra parte lui è sia un ex campione sia un tecnico intelligente e sensibile in quei frangenti conta molto la psicologia, più che la tecnica. E lui sa leggerla».

SERENITA’ – «Che è servito moltissimo, soprattutto sul clima trasmesso alla squadra, ai ragazzi. Oggi i giocatori hanno bisogno di un clima molto sereno in cui poter dare il meglio, lo dico perché avendo lavorato per anni con le nazionali giovanili so che l’atmosfera dello spogliatoio fa la differenza».

FEELING – «Se i ragazzi sentono che intorno hanno un ct e un gruppo di lavoro unito che ha feeling, empatia, si sentono nelle condizioni ideali per dare il meglio. Una battuta, un sorriso, uno scherzo, alleggerisce molto le tensioni che naturalmente si creano in momenti così importanti»

LOMBARDO – «Attilio Lombardo, lui anche da giocatore era uno scherzoso, sempre allegro, ironico ed è servito. Toccava soprattutto a lui scherzare ed essere anche un po’ preso in giro. Sto parlando sempre di cose simpatiche, con affetto rispetto, ruoli maturati in tanti anni di carriera e rimasti anche oggi. Ma in generale il clima era magnifico, ve lo garantisco e penso si sia percepito».

EQUIPE – «È sempre Roberto che prendeva le decisioni finali. Ma il suo grande pregio è essere uno che coinvolge tutti nelle decisioni e ascolta il parere di tutti. Sia prima delle partite, per prepararle, sia durante, noi tutti facevamo continui summit per portare ciascuno il proprio contributo e dire la nostra. Roberto è uno molto intelligente e senza preconcetti e se qualcuno suggeriva qualcosa di giusto, anche se magari non era stata la sua idea iniziale, ti seguiva. È stato un lavoro di equipe, ma non vorrei sminuire il valore di Roberto che non a caso è colui che l’ha messa insieme».

RUOLI – «Lui ha quella sensibilità del grande giocatore e del grande allenatore, due ruoli diversi che ha saputo fondere. Non tutti lo sanno fare, anzi direi pochissimi. Infatti c’è pieno di ex grandi calciatori che non sono riusciti ad avere i suoi risultati come tecnico. Penso che sia stato perfetto nel suo ruolo come sono stati perfetti i ragazzi e le circostanze. È una vittoria di tuti in cui tanti possono dire di aver contribuito».

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