Hanno Detto

EURO 2020, Chiellini: «Mancini? Lo prendevamo per matto»

Pubblicato

su

Giorgio Chiellini ha parlato dopo la conquista della finale di Euro 2020: ecco le dichiarazioni del capitano dell’Italia

Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di Rai Sport. Le parole del difensore dell’Italia su Roberto Mancini, ex calciatore della Sampdoria e attuale commissario tecnico.

EUROPEO  «È un sogno che abbiamo coltivato in questi anni. Ce lo portiamo avanti da tre anni, il mister ce l’ha inculcato nella testa fino a farlo diventare realtà. Anche noi all’inizio quando diceva che dovevamo pensare di vincere l’Europeo lo prendevamo per matto. Invece siamo riusciti ad arrivare lì e adesso manca l’ultimo centimetro».

FRANCIA – «Nelle previsioni post girone credevamo di incontrare la Francia al posto della Spagna. La vedevo come grande favorita. Una squadra che aveva tutte le qualità, è cresciuta negli anni ed ha esperienza internazionale. Era secondo me un gradino sopra tutte le altre. Nell’ipotetico percorso verso la finale avevo previsto Belgio, Francia e Inghilterra».

INGHILTERRA – «L’Inghilterra ho pensato da subito fosse una seria candidata per il titolo. Ha qualità e fisicità, sono solidi e organizzati. Non risaltano agli occhi, ma sono concreti e forti. Sta portando avanti un percorso, nell’ultimo Mondiale è uscita in semifinale per episodi. Era prevedibile trovarla lì, ha giocato sei partite su sette in casa. Sono dettagli che fanno capire quanto fosse una candidata per la vittoria finale».

TENSIONE – «La tensione c’era già prima dei quarti, delle semifinali. Quando giochi scontri diretti la tensione sale. Per adesso non ho percepito differenze rispetto alle ultime due settimane».

BELGIO E SPAGNA – «Con il Belgio siamo stati più bravi a gestire il gioco, nonostante loro abbiano attaccanti fortissimi. Abbiamo sì sofferto negli ultimi 15 minuti, ma nella partita noi difensori abbiamo potuto rifiatare. È evidente che la Spagna ci ha messo più in difficoltà. Sono maestri nel palleggio e quando avevamo palla noi hanno dato grande pressione per 120 minuti. Solitamente nei secondi tempi queste squadre calano. I difensori non hanno rifiatato ed è mancata un po’ di lucidità. L’abbiamo portata fino alla fine col cuore e tanta unità da parte di tutto il gruppo e l’umiltà di capire che avevamo trovato un avversario che in quel momento ci era superiore nel dominare il gioco. Non tutto va come nelle aspettative, ci va rispetto per gli avversari e abbiamo cambiato strategia».

Exit mobile version