2013
Estigarribia, rinascita o falso allarme?
Quando è arrivato in estate, tutti pensavano d’aver azzeccato l’acquisto dell’anno: Marcelo Estigarribia, paraguaiano di 25 anni, è arrivato a Genova con tante aspettative sulle spalle. Specie se hai appena vinto lo scudetto con la Juve, essendone un pezzo fondamentale nel periodo centrale della scorsa stagione. L’ala non ha mai brillato in continuità con la maglia bianconera e ha confermato il trend anche con la Samp: se c’è un difetto del “Chelo”, è proprio la consistenza delle prestazioni sul campo. Quante volte ci siamo ritrovati con un Estigarribia positivo per una partita e che, nelle successive cinque, spariva dal terreno di gioco?
Insomma, il gol alla Roma è un segnale, ma non si capisce ancora se positivo o negativo. Già, perché ieri – fino all’1-0 – il paraguaiano aveva sfoderato la solita partita: correva molto, ma a vuoto; Lamela lo puntava sistematicamente, sapendo che l’ex Juve non ha una buona preparazione difensiva; infine, il supporto a Soriano ed Icardi non è stato dei migliori, nonostante l’assetto super-offensivo della nuova Roma di Andreazzoli. Nel secondo tempo, però, l’entrata di Sansone ha permesso una maggior propulsione ad Estigarribia, che ha trovato la sua seconda marcatura in maglia blucerchiata; da lì, è stato tutto più facile per il paraguaiano, ben aiutato da Costa nella copertura della fascia sinistra.
Personalmente, non credo che la rete dell’ala vada considerata come un segnale di rinascita, semmai come un piccolo barlume di vita: il ragazzo non sta mostrando quanto vale, nonostante sia stato uno dei giocatori più impiegati. Credo che Poulsen meriterebbe una chance, ma l’ala sudamericana ha dei picchi di rendimento che forse il danese non ha nelle sue corde. Tuttavia, vedremo cosa accadrà: il riscatto del paraguaiano dal Deportivo Maldonado – squadra proprietaria del cartellino – è fissato a cinque milioni. Onestamente, le sue prestazioni fin qui non varrebbero quella cifra: attendiamo fiduciosi il proseguimento del campionato.