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2014

ESCLUSIVA – Sensibile: «Non giudico il mercato della Samp. Sempre legato alla società»

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Intercettato in esclusiva all’Ata Hotel di Milano, l’attuale direttore sportivo del Mantova Pasquale Sensibile ha commentato il ritorno di Maxi Lopez in blucerchiato e ha ripercorso la propria esperienza alla Samp, non finita nel migliore dei modi: «Il motivo per cui l’attaccante argentino non è stato riscattato non lo conosco perché ero già via dalla Sampdoria, quindi sarà stata una scelta degli altri dirigenti, tanto quanto quella di richiamarlo. Purtroppo Maxi non fu fortunato perché dopo un inizio in cui doveva ritrovare la giusta forma fisica ebbe un problema al ginocchio e la sua struttura fisica non lo aiutò a ristabilirsi in fretta ed io nel frattempo avevo già rassegnato le mie dimissioni: quindi la sua avventura non fu brillantissima. So per certo che è molto legato alla Samp e alla città e sono sicuro che potrà darà il proprio contributo facendo affidamento al modulo di Mihajlovic che lo agevolerà».

Un mercato con un budget basso: «Un dirigente italiano è andato a lavorare all’estero e la sua risposta mi è rimasta impressa circa una sua ex squadra dicendo che ha sempre apprezzato i dirigenti che non rispondono quando non conoscono le cose dall’interno. Quindi rubo questa risposta a Marroccu e dico che non giudico».

Uno sguardo in casa Samp non manca mai: «Sia in prima squadra che nel settore giovanile la Samp ha sempre lavorato bene, quindi un occhio di riguardo nei confronti dei giovani blucerchiati c’è sempre. Attualmente però al Mantova non penso a nessuno di loro perché ho un organico completo e ho ereditato una squadra costruita molto bene da chi mi ha preceduto. Per questa sessione ci fermiamo qui».

Più di un rimpianto a tinte blucerchiate: «Mi è dispiaciuto molto che siano venuti meno i presupposti per portare a termine quello che mi era stato chiesto e di certo non per responsabilità mia: mi fu chiesto quello che ho centrato. Una promozione al primo anno, una salvezza, un ringiovanimento e un abbattimento del monte ingaggi. Decisi di rassegnare le mie dimissioni quando fu esonerato Ciro Ferrara, perché non mi fu chiesto un parere circa l’accaduto. La Samp era a metà classifica in Serie A. Dimissioni già in Serie B? C’erano delle cose sulle quali io aggiornavo quotidianamente il presidente Garrone e soprattutto nei primi mesi queste cose non avevano riscontro: non sono mai stato abituato a rimanere attaccato ad una situazione complicata con le unghie. Rimisi il mandato nelle mani dei signori Edoardo e Riccardo, i quali decisero di riconfermare la fiducia nei miei confronti e di questo non finirò mai di ringraziarli. Una esperienza bellissima, purtroppo nel calcio le cose belle finiscono e come mi è capitato anche in maniera ingiusta. Sono comunque abituato a trasformare le cose negative in uno spunto di riflessione».

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