2013

ESCLUSIVA – Sensibile: «Mustafi? Ecco come arrivò alla Samp. Gentsoglou e Costa…»

Pubblicato

su

Shkodran Mustafi è l’eroe indiscusso di Sampdoria-Atalanta, colui che ha deciso il match ed ha permesso ai blucerchiati di rilanciarsi ulteriormente in classifica. Per il tedesco classe ’92 è la sua prima realizzazione con la maglia del Doria. In esclusiva per SampNews24.com ha parlato Pasquale Sensibile, ex diesse della Sampdoria, che conosce molto bene Mustafi. L’ex Everton arrivò proprio durante la gestione Sensibile.

Direttore ci parli di Mustafi, come lo ha scoperto?
«Prima di iniziare a parlare vorrei sottolinear una cosa: il calcio è pieno di persone che sgomitano per avere la paternità delle cose riuscite bene, quelle fatte male non le ha mai fatte nessuno. Mustafi è un giocatore della Sampdoria, preso durante il periodo in cui io ero direttore sportivo. Io ho dei collaboratori e un’attività di scouting. La Sampdoria ha preso Mustafi, io non ho scoperto nessuno. E’ troppo facile scoprire adesso Mustafi per dire l’ho preso io. Lui e Gentsoglou sono stati presi dalla società blucerchiata su nostra segnalazione».

Come è arrivato Mustafi alla Sampdoria, quale è stata la trattiva?
«Come detto, avevamo un’attività di scouting e durante una partita di Under20 tedesca, nella quale Shkodran era capitano, lo abbiamo seguito, ci ha colpito. Nelle riserve dell’Everton trovava poco spazio ed aveva il contratto in scadenza, gli inglesi lo avrebbero svincolato a giugno. Abbiamo informato l’Everton del nostro interessamento e, grazie al buon senso, abbiamo anticipato il suo arrivo a gennaio, in modo che potesse amalgamarsi bene in Italia sia a livello di ambientamento che come lingua. E’ un ragazzo molto esuberante e voglioso di far bene: sono contento per lui, sta raccogliendo i frutti che merita».

Ieri Mustafi ha segnato e pian piano sta diventando uno dei punti della difesa blucerchiata…
«Ha le potenzialità e le ha sempre fatte vedere, come tutti i giovani ha bisogno di tempo. Sono contento sia per lui che per le due vittorie della Sampdoria, in questo modo i ragazzi possono lavorare in un ambienti più sereno e meno sotto pressione. Ieri ho visto che 7/11 della formazione titolare erano della vecchia gestione, con i tre cambi nel secondo tempo siamo arrivati a 10/11. Evidentemente non tutto il lavoro era da buttare a mare, anche se mi sembra ci sia attenzione solo quando devono essere messe in evidenza le cose fatte male. Sono passati tanti mesi, questo lo affronto con il sorriso sulle labbra. Nel calcio ci sono tanti direttori e pochi responsabili».

Un altro giocatore arrivato nella sua gestione è Savvas Gentsoglou, prima ha accennato il suo nome…
«Anche lui arrivò a gennaio insieme a Mustafi, nell’AEK Atene trovava poco spazio. L’anno della promozione in Serie B è stato con noi, l’anno scorso è andato a vincere un campionato, da protagonista, con il Livorno. Adesso è al primo anno in Serie A, si sta ritagliando un discreto spazio, e non ci si può aspettare che giochi da titolare inamovibile. Sta facendo un percorso di crescita ed è un patrimonio della società, era un Under21 greco quando lo abbiamo acquisito, anche lui a parametro zero. Rossi lo ha gettato nella mischia al posto del capitano Palombo in una partita delicata, forse vuol dire che i miei collaboratori ed io non avevamo lavorato male».

Anche Andrea Costa arrivò durante la sua gestione…
«Costa fu fortemente voluto da Gianluca Atzori, altra persona a cui vengono attribuite cose allucinanti nel periodo della Sampdoria. Lo abbiamo esonerato che eravamo settimi, finendo poi il campionato settimi. Probabilmente lo abbiamo esonerato perché le aspettative erano altre e in quel momento la squadra non le rispettava. Gianluca conosceva molto bene Costa, l’idea di gioco era di giocare con la difesa a tre. Andrea mi chiese espressamente di venire alla Sampdoria, a mia volta lo conoscevo. Decidemmo di fare questo investimento che, ad oggi, è stato ripagato. Costa è un ragazzo molto intelligente e ha ampi margini di miglioramento. Rossi, che gioca con una difesa a tre, si è ritrovato con dei giocatori che fanno al caso suo dal punto di vista tattico».

Le fa piacere vedere questi giocatori, arrivati durante la sua gestione, si stanno affermando?
«Non faccio distinzioni fra giocatori che ho trovato e che sono arrivati nella mia gestione. Mi fa molto piacere vedere Nicola Pozzi coinvolto nella missione che deve compiere la Samp, mi fa piacere vedere Angelo Palombo tornato protagonista a tutti gli effetti con i suoi tifosi. A me fa piacere se la Sampdoria finisce quel percorso che mi avevano chiesto di iniziare. Io firmai un biennale in cui mi era stata chiesta una promozione immediata al primo e, al secondo, una salvezza. Per conto mio ho fatto quello che mi è stato chiesto, da qui in avanti seguo i blucerchiati con affetto. La società mi ha dato una grande opportunità, resterò sempre legato alla famiglia Garrone. Io non dimentico mai chi mi ha dato le opportunità, poi quando si lavora ci possono essere incomprensioni e divergenze, ma poi quando si usa il buon senso tutto passa. Sono contento che la Samp si sia rimessa in carreggiata e con un allenatore così bravo e un team management del genere, penso non avranno problemi a salvarsi».

Exit mobile version