2013

ESCLUSIVA – Pensie si racconta a Samp News 24

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Quando due grandi passioni si incontrano, difficilmente non esce qualcosa di buono: è proprio il caso di Pensie, l’MC di Molassana che ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni di come è riuscito a fondere perfettamente la sua passione per la musica e quella per la Sampdoria, che lo ha fatto amare al pubblico blucerchiato.

Il calcio nell’hip hop non è un argomento che viene particolarmente sfruttato, come mai questa voglia di associare la tua musica alla tua passione calcistica?
«Fin da quando ho cominciato, ti parlo ormai di 10 anni fa, riferimenti e rime sul calcio le ho sempre usate, è la mia più grande passione assieme alla musica. Quindi mi veniva naturale, mentre pensavo alle rime, fare riferimenti al calcio, infatti i miei pezzi ne sono pieni. Io ascolto rap americano, e per caso un giorno ho visto che c’era questo pezzo, “Black and Yellow” dove tutti i vari rapper facevano reinterpretazioni sulle loro squadre di football o di basket. Allora mi è venuta l’idea di fare questo pezzo sulla Samp. Mi riferisco a “Blucerchiato”, uscito due anni fa».

Però tu eri già salito alla ribalta grazie al tuo pezzo sul derby della Lanterna…
«Sì, quello è stato il primo pezzo vero e proprio per emergere in città, diciamo. Solo che poi leggevo su internet e sui forum che la gente si chiedeva per quale squadra tifassi e allora due giorni dopo sono uscito con “Blucerchiato”, per dissipare ogni dubbio».

“Febbre a 46” è il tuo ultimo pezzo a tinte blucerchiate: parliamone!
«Per scrivere questo pezzo, come gli altri sulla Sampdoria, ci ho messo solo un pomeriggio. Sulla Samp mi viene naturale. Era passato un anno da un ultimo pezzo sulla Samp e la gente mi chiedeva quando sarebbe uscito il prossimo. Poi mi chiamarono gli Ultras a cantare e parlavamo di un pezzo inedito per l’occasione: allora mollai quello che stavo facendo in quel momento per dedicarmi al nuovo brano».

Grazie a questo tuo essere musicista e tifoso sei tenuto in grandissima considerazione dalla tifoseria della Samp: come ci si sente?
«Per un artista questo è vitale. Ho sempre fatto le cose per me stesso e anche sui pezzi sulla Samp non sono mai sceso a compromessi musicali, cercando di proporre sempre la mia musica. Perché volendo potrei essere anche più accondiscendente con i gusti ma non l’ho mai fatto. Quindi vedere che c’è questo affetto è piacevole, quasi inaspettato. Io ho sempre fatto fatica a proporre il rap in generale, quindi figuriamoci in un ambiente più ristretto. Ma gli Ultras mi hanno sempre accolto da re, infatti sabato è stata la quarta volta che ho suonato alle loro feste. Mi hanno fatto una cornice come riconoscimento ed è veramente bellissimo».

Alle ultime feste degli Ultras alle quali hai partecipato, l’hai fatto come ospite o come tifoso e in più come ospite?
«Queste ultime sono stato chiamato proprio come ospite. Poi ho anche suonate a una festa dei Fedelissimi, a Bardonecchia lo scorso anno durante il ritiro, alla festa del Sampdoria Club Fontanabuona il mese scorso e per beneficenza nell’ambito del progetto “Una scuola per Nico”. Però diciamo che il rapporto più stretto è quello con gli UTC».

I tifosi della Samp hanno sempre privilegiato la maglia al singolo giocatore. Tuttavia, c’è un giocatore o ex giocatore che vorresti prendere come spunto per un pezzo?
«E’ un po’ che ci sto pensando: Flachi, senza ombra di dubbio».

Altro da aggiungere?
«Vorrei ringraziare tutti per i messaggi e gli attestati di stima sui pezzi blucerchiati. E ovviamente questo non sarà l’ultimo. In futuro mi piacerebbe fare qualcosa di più grosso, in modo più ufficiale. Non si ferma qua la parentesi blucerchiata, sarà dura che smetta di parlare di Samp!».

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