2014

ESCLUSIVA – Okaka, il fratello: «Non avevo mai visto Stefano così sereno, grazie Samp»

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Nonostante la sconfitta di Catania e la firma di Mihajlovic che slitta ancora una volta, in casa Sampdoria c’è chi trova motivo per sorridere. Stefano Okaka può dire di vivere un bel momento e, con lui, la sua famiglia. Nella città della Lanterna, l’attaccante scuola Roma sta trovando la sua consacrazione con la maglia blucerchiata. Ha già superato il suo record personale di reti in Serie A, passando da 3 a 4, e la stagione non è ancora finita. Eppure, prima del suo approdo a Genova, era considerato un bidone. Guai a chiamarlo così, perché stavolta Okaka ha smentito le voci. In merito la redazione di SampNews24.com ha contattato in esclusiva Carlo Okaka, fratello di Stefano.

Carlo, gol come quelli di Stefano contro il Catania non si vedono tutti i giorni…
«Credo che non ci sia molto da spiegare nel gol di Stefano contro il Catania, le immagini parlano da sole: un mix di tecnica, potenza e un gol da fuoriclasse. La mente mi è tornata alle cavalcate del mitico George Weah, una rete di ottima fattura».

Come si sta trovano tuo fratello con la Sampdoria?
«Stefano ha passato a Parma mesi molto duri, non ha giocato e poi è stato messo fuori rosa. Credo che per un calciatore cosciente delle sue potenzialità non giocare sia una cosa tremenda, poi a gennaio è arrivata la sorpresa: la Sampdoria, aprendo così una nuova pagina della sua carriera. Sin da subito i suoi stimoli sono stati alle stelle, Stefano era pronto a riversare tutta la rabbia incassata nei mesi a Parma nel campo. E’ stato amore a prima vista. Non avevo mai visto mio fratello così sereno, felice e concentratissimo in una società. Alla Sampdoria si trova benissimo, è tranquillo e voglioso di fare bene. Ma la cosa che tengo a sottolineare di più è che lui è sereno, cosa di cui aveva assolutamente bisogno».

Grazie alla rete contro il Catania, Stefano ha superato il suo record personale di reti in Serie A, passando dalle 3 nel 2012 con il Parma alle 4 contro la Sampdoria.
«Come spesso si dice: il compito di un attaccante è quello di fare gol. Parlando di mio fratello io vorrei essere chiaro in una cosa. Come tutti hanno potuto vedere lui è a quattro gol in questo momento ed il campionato non è ancora finito, mi auguro che possa incrementare la sua media gol. Inoltre vorrei fare una domanda a chi spesso lo ha criticato, dicendo di non essere molto incisivo. Come può, un attaccante, essere prolifico se non gioca? Stefano ha 24 anni, ma ha girato molto e ovunque è andato, per un motivo o per un altro, credo che non abbia mai avuto lo spazio che meritava. Ad oggi, con la Sampdoria, ha quattro gol all’attivo con prestazioni eccezionali: tutto questo solo da gennaio. Quindi, cosa ne sarebbe stato se avesse avuto questi spazi da inizio stagione in tutti questi anni? La risposta credo sia semplice».

Cosa ti racconta Stefano della sua esperienza in blucerchiato?
«Come ho detto in precedenza Stefano è molto felice e contento della società, della squadra e di come lo hanno accolto i tifosi. Ripeto, alla fine il frutto è rinchiuso in una sola parola: serenità. Ecco cosa fa la differenza in questo momento. Quando ci sentiamo viene sempre fuori la sua assoluta determinazione e la voglia di dare il 110% per la Sampdoria».

C’è qualcosa di diverso rispetto alle altre squadre in cui ha giocato?
«La risposta a questa domanda è semplice. Stefano sta giocando, aveva bisogno di questo. Purtroppo il calcio è così: un giorno sei amato e l’altro sei odiato, ma io sin da quando mio fratello ha mosso i primi passi nei campi di calcio l’ho sempre visto come un gran giocatore. Trascorsi in Nazionale Under 17 e 21, aveva solo bisogno della piazza giusta al momento giusto. Questa piazza risponde, a quanto pare, al nome di Sampdoria».

Eppure molti lo hanno considerato un bidone…
«Beh, che dire. Non c’è cosa più bella che smentire il pregiudizio della gente, Stefano ha fatto ricredere molte persone».

Qual è il tuo giudizio sulla piazza sampdoriana?
«È una piazza importantissima, voglio dire, quanti campioni hanno giocato per questa maglia? Tutti conoscono lo spessore di questa società. Sapere che mio fratello fa parte di una realtà del genere mi fa un piacere enorme, mi rende orgogliosissimo di lui. Mi auguro che questi sei mesi siano solo l’inizio di un lungo rapporto tra Stefano e la Sampdoria, con l’augurio a lui e i suoi compagni di portare in alto questi colori. Mi dice spesso che i tifosi sono formidabili e calorosi. Presto verrò al Ferraris e non vedo l’ora di vivere le emozioni che offre questo stadio e che i supporters possono farti provare».

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